Covid, il Governo blinda Capodanno e l’inverno: ecco tutte le nuove misure
Certificato verde rafforzato per bar e ristoranti (e da 6 mesi), obbligo di mascherine all’aperto e Ffp2 al chiuso (anche sui mezzi). E no alla stretta per i vaccinati con tre dosi
Dopo la cabina di regia mattutina e il confronto pomeridiano con le Regioni, il CdM ha varato il nuovo Dl Covid, per gli amici Dl Festività. Un Decreto sulla cui stesura ha pesato in modo determinante il rapido dilagare della variante Omicron, che attualmente rappresenta il 28,2% dei nuovi contagi. E che ha suggerito all’esecutivo guidato dal Premier Mario Draghi di blindare non soltanto il Capodanno, bensì l’intero inverno (e oltre).
Le misure del nuovo Dl Covid
Alla fine il Consiglio dei Ministri ha confermato molte delle indiscrezioni concernenti le nuove disposizioni di contrasto al Covid, ma ha anche riservato qualche sorpresa. I principali provvedimenti, come aveva appreso l’ANSA da fonti governative, coinvolgono i dispositivi di protezione individuale e il certificato verde rafforzato.
La validità di quest’ultimo, come riporta TGCom24, dal 1° febbraio sarà ridotta a sei mesi dagli attuali nove, dato che la copertura vaccinale cala col tempo. Per lo stesso motivo, il periodo di somministrazione del booster verrà anticipato a 4 mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario, previo assenso dell’Aifa.
Il Super Green pass, come scrive Repubblica, diventa necessario per accedere a palestre, piscine, musei, terme. Ma soprattutto, come ha appurato Sky TG24,per consumare in bar e ristoranti, anche al bancone. Questo dal 30 dicembre fino al 31 marzo, quando scadrà (salvo ulteriori proroghe) lo stato di emergenza.
Torna poi, fino al 31 gennaio, l’obbligo di mascherina all’aperto anche in zona bianca. Che en passant equivale ad abolire tale fascia cromatica, visto che, come abbiamo argomentato, l’assenza di questa coercizione è praticamente l’unico tratto distintivo rispetto al “giallo”.
Inoltre, come riferisce il Corsera, diventano vincolanti fino al 31 marzo le Ffp2, per cui Palazzo Chigi valuta prezzi calmierati (soprattutto per gli studenti). Andranno indossate agli eventi sportivi, nei cinema, teatri, musei e sui mezzi pubblici, sia locali che a lunga percorrenza. E questo è forse l’unico frangente in cui si è perso il “senso delle misure”.
È saltata la stretta sui vaccinati
È comunque saltata la paventata stretta sugli immunizzati che tante polemiche aveva suscitato perché, come abbiamo illustrato, avrebbe costituito un clamoroso autogol. Lo aveva spiegato a Rai News 24 anche Massimiliano Fedriga, Governatore del Friuli-Venezia Giulia e Presidente della Conferenza delle Regioni. «Se cominciano a dire che per fare attività ordinarie serve il tampone anche per i vaccinati, rischiamo di perdere la campagna vaccinale».
Pure il Ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, secondo il Sole 24 Ore, aveva espresso contrarietà all’ipotesi. E in effetti si è stabilito che a chi ha ricevuto la terza dose basterà il relativo passe sanitaire, già ribattezzato Mega Green pass. Quanti invece non hanno fatto il richiamo dovranno esibire – sempre fino al 31 marzo – un test negativo per accedere a locali come le discoteche. Che in ogni caso chiuderanno fino al 31 gennaio – e fino alla stessa data saranno vietati anche eventi e feste che implichino assembramenti all’aperto.
Infine, non è passata l’idea di introdurre l’obbligo di profilassi per tutti i dipendenti della Pubblica Amministrazione. Tuttavia, l’opzione, come ha ricordato SuperMario durante la tradizionale conferenza stampa di fine anno, «resta sullo sfondo». E forse col tempo arriverà anche in primo piano: ma, certamente, solo dopo aver salutato… “Babbo Nasale”.