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Covid, il ministro Schillaci: “asintomatici al lavoro dopo 5 giorni”

“Sono convinto – aggiunge il Ministro -che siamo in una fase diversa della malattia da Covid-19 che oggi non è quella che abbiamo visto tre anni fa”

Il Ministro Orazio Schillaci alla scrivania

Orazio Schillaci

Novità in arrivo sulle regole dell‘isolamento Covid. “Stiamo lavorando per fa sì che gli asintomatici possano dopo cinque giorni rientrare nelle loro attività. Su questo, a breve, presenteremo un disegno di legge”.

Ad annunciarlo è proprio il ministro della Salute, Orazio Schillaci che da settimane è al lavoro per semplificare le regole della quarantena per i positivi. L’ipotesi più probabile è che per gli asintomatici il tempo di isolamento si riduca a 5 giorni “eventualmente eliminando anche il tampone finale”.

Intervenuto a Campobasso, per l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università del Molise, Schillaci conferma quella che appare una “inversione di tendenza” dell’esecutivo Meloni. Non è una novità, infatti, che questo Governo intenda rendere possibile una normale convivenza col Covid.

“Sono convinto – aggiunge il Ministro -che siamo in una fase diversa della malattia da Covid 19 che oggi non è quella che abbiamo visto tre anni fa. Manteniamo alta l’attenzione ma siamo fiduciosi che si possa uscire dal Covid e pensiamo che sia importante ora pensare ai tanti problemi che con il Covid sono rimasti indietro, come le liste d’attesa e gli screening oncologici“.

“Il nostro Sistema sanitario una volta era il migliore di tutti, ma dal 2013 in poi è stato definanziato pesantemente”. Aggiunge quindi che le “carenze e difficoltà di oggi”  sono il risultato di “scelte sbagliate del passato quando la sanità era considerata la cenerentola del bilancio statale”.

Il ministro Schillaci ammette che la pandemia “tra tanti guai che ha provocato, ha fatto capire quanto sia importante la sanità e la sanità pubblica”.

Covid-19
Covid-19

Il numero dei morti

“Soltanto con l’arrivo di questa terribile pandemia e di fronte a 180mila morti si è capito che la spesa per la salute è una spesa primaria e irrinunciabile” sono le parole del ministro, che rivendica un importante investimento nella salute: “il governo ha assicurato alla sanità 2,2 miliardi di euro in più nel 2023 e altri 2,4 miliardi nel 2024. Questo è un primo segnale di inversione di tendenza che sono certo si consoliderà con i bilanci dei prossimi anni”.

Sebbene lo stesso ministro ammette che la sanità “va riorganizzata, perché il Covid ha dimostrato quanto sia fragile in molte regioni il territorio”.

La strategia per il rilancio del sistema sanitario nazionale

Per poter ripartire, sarà necessario che il problema del sovraffollamento ospedaliero sia risolto, per farlo secondo Schillaci si deve “riaffermare il ruolo strategico della sanità territoriale per migliorare i servizi ai cittadini”.

“Bisogna avere idee innovative per far sì che il territorio possa farsi carico di tanti problemi che oggi finiscono negli ospedali causando i tanti disservizi che conosciamo”. Occorre poi, chiosa il ministro, “ridurre il gap tra Nord e Sud perché il diritto alla salute è garantito dall’articolo 32 della nostra Costituzione”.