Covid. Mascherine, dal 1 ottobre stop sui mezzi pubblici, proroga per ospedali e Rsa
In arrivo un decreto del governo che farà cadere l’obbligo di utilizzo sui mezzi pubblici. La misura resta valida però per ospedali e Rsa
Dal 1 ottobre decade l’obbligo di indossare le mascherine su mezzi di trasporto pubblico. E’ la decisione che arriva direttamente dal governo, in relazione alle nuove misure anti-Covid. Queste entreranno in vigore dal primo giorno del mese prossimo, ma la condizione sarà ancora attiva e valida per ospedali e Rsa.
Terminate le giornate di forte attenzione nei confronti delle sorti politiche del Paese, si ritorna a pensare ad altre importanti questioni, quali quella della gestione della salute pubblica. Secondo gli esperti, questo momento potrebbe risultare una fase di transizione fra pandemia e endemia. Un momento che richiede la forte necessità di interventi seppur meno pesanti, retti dal conforto di dati scientifici.
Il nuovo decreto in arrivo
Ecco perché il ministro della Salute, Roberto Speranza, nelle prossime ore firmerà il decreto mediante il quale sarà prolungato ancora per un mese l’utilizzo di mascherine, laddove per lavoro o per necessità, si fosse costretti a visitare strutture sanitarie.
Un vincolo che vale dunque per lavoratori, utenti e visitatori delle strutture sanitarie, nelle quali sono comprese anche quelle di ospitalità e lungodegenza. Una misura che naturalmente coinvolge anche residenze sanitarie assistenziali, quelle riabilitative, hospice e strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti.
E’ dunque questo lo scenario in arrivo nelle prossime ore, tenendo in ogni caso presente la necessità di mantenere sempre alta la soglia dell’attenzione per essere pronti a riprogrammare e ripianificare nuove prospettive. E’ tuttavia plausibile in questo momento modulare e accordare le misure in relazione all’intensità di diffusione del virus. Tenendo ben saldamente presente l’attuale aumento di casi, figlio si confida, in un’onda di risalita fisiologica più che in una nuova ondata.
Cosa succede negli altri settori
Per quanto riguarda la situazione degli altri settori, si ricorda che per quello del lavoro privato al momento non esiste un protocollo delle parti sociali, che indichi come comportarsi. L’obbligo dell’utilizzo della mascherina è valevole per quei lavoratori che prestano servizio a una distanza molto ravvicinata, tale per cui non è possibile rispettare la distanza di sicurezza. Questa misura è prevista fino al 31 ottobre 2022.
In ambito pubblico invece, avviene quanto previsto dalla Circolare n.1/2022 del ministero della Funzione pubblica. La circolare esclude l’utilizzo della mascherina all’interno degli uffici, raccomandando tuttavia il suo utilizzo, nella versione Ffp2, in occasione di personale “a contatto con il pubblico sprovvisto di idonee barriere protettive“. Un discorso che dunque vale per chi è costretto in fila, per esempio a mensa, o per coloro che condividono la stanza con personale “fragile”, in ascensore e in casi di spazi non in grado di escludere sovraffollamenti.
A scuola come già definito settimane fa, non sono più in vigore le misure che impongono di indossare le mascherine a professori e studenti, benchè ancora obbligatorie per alunni e personale sanitario fragile. L’obbligo è stato invece introdotto nuovamente in alcune università, che hanno infatti deciso di ripristinare la misura.
E’ il caso per esempio della Sapienza di Roma e di quanto avviene nelle Università di Parma e della Calabria. Qui la mascherina va obbligatoriamente indossata per accedere e muoversi in spazi quali aule, biblioteche, laboratori, sessioni di laurea. In alcuni casi sono fortemente raccomandate, come con le università a Bologna, Firenze, Padova, Pisa e Torino.