Covid, mezza Europa allenta le restrizioni: perché l’Italia fa il contrario?
Il caso più eclatante è il Regno Unito, che si appresta a rimuovere le (già blande) limitazioni: e secondo l’Oms sarà il primo Stato del Vecchio Continente a uscire dalla pandemia
È appena entrata in vigore la seconda tranche delle nuove restrizioni previste dal Dl Covid del 7 gennaio 2022. Quello che, per intenderci, ha introdotto l’obbligo vaccinale e di certificato verde rafforzato sul lavoro per gli over 50. E che sta rendendo l’Italia una sorta di unicum in Europa, dove molti Stati le limitazioni le hanno allentate (o si apprestano ad allentarle).
Le misure anti-Covid in Italia
Da ieri, 20 gennaio, per usufruire delle attività considerate “servizi alla persona” (come il parrucchiere e l’estetista) occorre esibire il Green pass base. Quello ottenibile anche con un tampone negativo, che dal 1° febbraio sarà necessario anche per entrare in banca, alle poste e (verosimilmente) nei centri commerciali. Disposizioni di cui onestamente si fa fatica a capire il senso, alla luce del mutato quadro epidemiologico.
La Fondazione GIMBE, infatti, ha attestato nel consueto monitoraggio settimanale che sta rallentando l’aumento dei nuovi casi e dei ricoveri, sia ordinari che in terapia intensiva. Inoltre, il Ministero della Salute indica che oltre il 90% della popolazione over 12 ha ricevuto almeno una dose di vaccino, e il 72% anche il booster. E, soprattutto, ormai la variante Omicron sta raggiungendo il suo picco, che potremmo anche aver già superato, come ha rivelato al Giorno Giovanni Sebastiani, matematico del CNR.
Una situazione che, peraltro, si ripete in maniera simile un po’ in tutto il Vecchio Continente. Che però, in buona parte, sta andando nella direzione opposta rispetto a quella del Belpaese.
Mezza Europa allenta le restrizioni
In principio fu la Spagna, che sta valutando «l’evoluzione del Covid dalla situazione di pandemia vissuta finora verso quella di una malattia endemica». Lo ha dichiarato il Premier Pedro Sánchez, confermando l’indiscrezione del quotidiano iberico El País su un piano governativo per trattare il SARS-CoV-2 come l’influenza comune. «La situazione non è quella di un anno fa» ha sottolineato il Capo del Governo.
Per lo stesso motivo, come rileva la Reuters, la Danimarca da lunedì scorso ha riaperto cinema, musei e luoghi della cultura. A febbraio il protocollo sanitario sarà alleggerito in Francia, come ha anticipato il Primo Ministro Jean Castex in un discorso di cui ha dato conto France24.
La settimana prossima sarà invece la volta di Irlanda e Scozia, come riferisce l’Independent. Mentre Israele, come ha twittato il Ministro delle Finanze Avigdor Liberman, sta lavorando all’eliminazione del passe sanitaire, in cui non si ravvisa alcuna «logica medica ed epidemiologica».
Il caso più eclatante però è quello dell’Inghilterra, il cui Premier Boris Johnson, come riporta Sky TG24, ha annunciato che dal prossimo 27 gennaio revocherà varie restrizioni. Dallo smart-working alle mascherine all’aperto al passaporto vaccinale – che, come ricorda il Corsera, in territorio britannico vale solo per discoteche e grandi eventi. Eppure, malgrado le blande limitazioni, secondo David Nabarro, delegato straordinario dell’Oms per il Covid, il Regno Unito potrebbe essere il primo Paese europeo a uscire dalla pandemia.
Un risultato che porta a chiedersi perché, invece, l’esecutivo di Mario Draghi insista con dei provvedimenti controversi e, come si vede, non necessariamente efficaci. O, per dirla in altri termini, cosa ci vuole perché anche Palazzo Chigi operi lo stesso… cambio di pass?