Covid, nuovo report Gimbe: in ospedale quasi solo non vaccinati. Numeri in calo
Secondo Gianni Rezza, Direttore della Prevenzione presso il Ministero della Salute, in futuro dovremo affrontare nuove pandemie
Gli ultimi dati presentati dal report settimanale della Fondazione Gimbe mostrano tutti i numeri in calo nella settimana che va dall’8 al 14 settembre. Rispetto alla settimana precedente, infatti, la diminuzione si è registrata in contagi, ricoveri e decessi. Dallo stesso monitoraggio emerge anche che negli ospedali ci sono “quasi esclusivamente persone non vaccinate”. Il Presidente della Fondazione si è quindi espresso a riguardo.
Tutti gli indicatori in calo
I nuovi contagi scendono al -14,7% rispetto alla settimana precedente (rispettivamente 33.712 e 39.511). I decessi anche sono in calo del 6,7% (389 rispetto 417). I ricoveri con sintomi scendono invece del 3,3% (4.165 rispetto a 4.307) e diminuiscono anche le terapie intensive, al –1,6%: 554 rispetto alle 563 della settimana precedente. Ma non bisogna abbassare la guardia, poiché sarà necessario verificare la situazione anche ai primi di ottobre, rilevando gli eventuali cambiamenti nella curva epidemiologica, tenendo conto della riapertura delle scuole. Stando a quanto ha sottolineato l’organizzazione di formazione e ricerca in ambito sanitario, in ospedale ci sarebbero “quasi esclusivamente persone non vaccinate”.
Nino Cartabellotta contro i metodi di cura “alternativi”
In riferimento a questo e al delicato momento di transizione che stiamo attraversando, Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione, si è pronunciato con parole di disapprovazione nei confronti di quanti stiano perseguendo una battaglia contro la campagna vaccinale. Questi, di fatto, starebbero alimentando la disinformazione, mettendo in dubbio la validità della ricerca scientifica. In particolare, Cartabellotta si è così pronunciato nel report settimanale:
“È inaccettabile la presa di posizione di personaggi pubblici, tra cui medici e politici, che, sovvertendo la metodologia della ricerca scientifica, alimentano la disinformazione mettendo a rischio la salute delle persone. Soprattutto di quelle indecise, che rifiutano vaccini efficaci e sicuri confidando in protocolli di terapia domiciliare non autorizzati o addirittura in farmaci dannosi e controindicati“
Il presidente della fondazione ha voluto prendere parola a seguito del dibattito scatenato dal convegno promosso dalla Lega e ospitato in Senato, dove si è discusso di terapie alternative includendo due farmaci sconsigliati dalle autorità sanitarie (gli antiparassitari ivermectina e idrossiclorchina). Ha poi aggiunto:
“Il progressivo aumento delle coperture vaccinali, e l’adesione ai comportamenti individuali hanno permesso di contenere la quarta ondata, e i nuovi casi e i ricoveri hanno finalmente iniziato a scendere. Tuttavia, con l’autunno alle porte, la riapertura delle scuole e tutti coloro che non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino, si rischia una ripresa della circolazione del virus e un aumento delle ospedalizzazioni con conseguenti limitazioni nell’assistenza ai pazienti non Covid-19″. Ha allertato.
Sars-CoV-2: la prima di una lunga serie di pandemie?
Parole di cautela anche da parte di Gianni Rezza, il Direttore Generale della Prevenzione del ministero della Salute. Al congresso sulle malattie infettive e tropicali, il medico ha affermato che “non ci libereremo facilmente del coronavirus Sars-CoV-2, ma in futuro dovremo essere pronti ad affrontare nuove pandemie dovute ad agenti patogeni sconosciuti. La prossima pandemia potrebbe essere dovuta ad un virus influenzale, ma anche ad un agente diverso”.
Fonti: Agenzia Ansa