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Covid, variante Pirola in Italia: isolata a Brescia

(Adnkronos) – La variante BA.2.86 di Sars-CoV-2, ribattezzata Pirola sui social, è arrivata in Italia. La variante Covid è stata isolata a Brescia dal team di Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia (Siv-Isv), che lo annuncia all'Adnkronos Salute. "Abbiamo effettuato quello che risulta essere il primo isolamento di BA.2.86 nel nostro Paese", spiega lo specialista, ordinario di Microbiologia e Microbiologia clinica all'università di Brescia, direttore del Laboratorio di Microbiologia dell'Asst Spedali Civili. L'isolamento di Pirola, precisa Caruso, è avvenuto dal campione di "un paziente fragile portato alla nostra attenzione. Il sequenziamento è in corso".  La variante Pirola "ha fatto il suo ingresso in Italia e ha tutte le carte in regola per poter prendere piede e soppiantare le varianti circolanti". In termini di "capacità di diffusione ed evasione immunitaria", sembra avere "le caratteristiche per poter essere una variante di successo che potrebbe sostituire anche EG.5" o Eris, "attualmente dominante al 40-50%", spiega Caruso all'Adnkronos Salute.  "Assolutamente non c'è alcuna evidenza che si tratti di una variante più patogena o più aggressiva delle precedenti", tiene a precisare lo specialista. Tuttavia, "una volta concluso il sequenziamento completo del virus isolato, attualmente in corso – sottolinea – sarà sicuramente da valutare se in questo ceppo particolare ci sono mutazioni che possono far pensare a una resistenza alla vaccinazione. Per questo stiamo procedendo con il sequenziamento virale, per valutare l'eventualità che BA.2.86 possa destare qualche preoccupazione in questo senso".  La variante BA.2.86 di Sars-CoV-2 "preoccupa perché ha una trentina, forse anche più, di mutazioni nella proteina Spike" che il coronavirus utilizza per 'agganciare' le cellule bersaglio. "Mutazioni che possono influire sulla contagiosità e quindi Pirola è assolutamente candidata a diventare prevalente", dice all'Adnkronos Salute Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università Statale di Milano. "In questa fase – spiega Pregliasco – il virus di Covid, per poter continuare la sua opera, deve in qualche modo aumentare la propria capacità diffusiva in un contesto di immunità ibrida" conferita da infezioni e vaccinazioni. "E quindi queste tantissime variazioni sulla Spike facilitano senz'altro la possibilità di diffusione" di Pirola, ritiene l'esperto. "Ad oggi – ricorda – si tratta di una variante sotto osservazione, sottoposta a monitoraggio". Una Vum (Variant under monitoring), secondo la classificazione dell'Organizzazione mondiale della sanità. "BA.2.86 è sostanzialmente, si ipotizza, una sottovariante di Omicron 2 (BA.2). E' stata evidenziata da luglio – rimarca Pregliasco – ma già ad agosto era stata segnalata in diverse nazioni, 11 circa". Osserva Massimo Ciccozzi, responsabile dell'Unità di Statistica medica ed Epidemiologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma: "Finalmente la variante BA.2.86 o 'Pirola' è arrivata in Italia. L'isolamento a Brescia è importante, per questa variante che ha circa 33-34 mutazioni che comprendono anche la proteina N" di Sars-CoV-2. "Una delle nostre preoccupazioni era che questa variante fosse in grado di 'evitare' i test antigenici. Ora, con l'isolmento a Brescia, avremo un vantaggio rispetto a questo fronte e anche su altre considerazioni". La variante Pirola in Italia è stata isolata a Brescia "in un paziente immunocompromesso – aggiunge Ciccozzi – come era accaduto anche in altri Paesi. Quindi c'è l'ipotesi che questa variante possa portare ad una infezione in questa tipologia di persone e poi rilanciarsi con altri cambiamenti". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)