Crisi di Governo, Astorre (Pd): “C’è il grosso rischio che si vada alle elezioni”
L’intervista al senatore Bruno Astorre sulla Crisi di Governo in corso: consultazioni, probabilità di andare alle elezioni e reintegrazione di Matteo Renzi
L’intervista al senatore Bruno Astorre sulla Crisi di Governo in corso: consultazioni, probabilità di andare al voto e reintegrazione di Matteo Renzi.
Crisi di Governo e secondo giro di consultazioni
Senatore, ci sarà un secondo giro di consultazioni?
“Io credo che un mandato esplorativo, magari anche a Conte, vada dato. Penso che allo stato attuale dei fatti Pd, 5 Stelle e Leu pensano che un Conte Ter con maggioranza rafforzata, anche in parlamento, debba essere la strada maestra. Il rischio che si possa rotolare verso le elezioni c’è, ed è un grosso rischio. Perché se cominciano a innescarsi manovre reciproche di Renzi su Conte, 5 Stelle su Renzi, correremo incontro a pericoli. Faremo di tutto per evitarle.
Qualcuno si chiede come sia possibile che nessuno sia stato capace di formare un gruppo di parlamentari con un numero sufficiente per sostenere il governo.
“C’è un ragionamento in Parlamento per questo, come sempre è stato. A chi si scandalizza voglio dire che Giorgia Meloni ha fatto il ministro grazie a Scilipoti e Razzi, mentre Renzi e noi nella scorsa legislatura abbiamo tenuto il governo con due scissioni da Forza Italia. Quella di Alfano e quella di Verdini.
Quindi che in una democrazia parlamentare si formino in Parlamento le maggioranze è perfettametne legittimo. Ci sta poi un gioco delle parti. Noi poi ci scandalizziamo quando Scilipoti e Razzi appoggiano Berlusconi e Meloni e gli altri si scandalizzano per l’appoggio contrario. Non è semplice alla luce del sole, senza la forza dei denari, convincere dei parlamentari ad apoggiare dei parlamentari a fine legislatura”
Zingaretti non ha chiuso le porte a Renzi, si cono sentiti Conte e Renzi. Pensabile che Renzi torni a sostenere la maggiornaza?
“È quello che auspico, ma se non si comprende l’origine della rottura il rischio è che sia difficile risanare e ricomporre il divario, proprio perché non si comprende la causa della rottura. Io spero in una ricomposizione della maggioranza allargata. Quindi penso a una base parlamentare anche più ampia di quella che ha sostenuto il Governo Conte bis. Perché ci sono alcune cose dafare nel corso della legislatura che necessitano di una solida maggioranza coesa”.