Crisi Medicina d’emergenza e Pronto soccorso: arrivano le dimissioni di massa
E’ recente il caso dell’ospedale Cardarelli di Napoli e quello di Tivoli, dove 25 Medici dell’area emergenza hanno annunciato le dimissioni
Il Governo continua a essere assente e immobile alle continue denunce del personale medico riguardo alle gravi difficoltà dell’emergenza sanitaria. Una sanità sottoposta da sempre a grandi sacrifici, senza dimenticare gli ultimi due anni a causa del Covid. Il Governo della Salute pubblica deve destinare ulteriori risorse Nazionali per il personale della Medicina d’accettazione e d’urgenza e dell’emergenza sanitaria territoriale e valutare nuove direttive atte a determinare l’assunzione di personale Medico e Paramedico.
Il caso del Cardarelli di Napoli
“E’ recente il caso dell’ospedale Cardarelli di Napoli, il più grande del Mezzogiorno (e di atri, come Tivoli RM 5), dove venticinque Medici su quarantatré dell’area dell’emergenza hanno annunciato le dimissioni perché ritenevano di non essere più in grado di svolgere adeguatamente il proprio lavoro, rappresenta uno dei tanti iceberg di una condizione ormai diventata gravissima, che si riscontra in tutta Italia”. Le dimissioni, sono state conseguenza della gravissima condizione lavorativa del pronto soccorso e per l’impossibilità di garantire l’assistenza e la cura ai pazienti. Questo ennesimo episodio è la dimostrazione di una crisi abissale della Medicina d’emergenza e dei pronto soccorso, decine e decine di volte reclamata con la speranza di una riorganizzazione totale del sistema dell’emergenza/ urgenza.
Risorse per il personale sanitario
Il Governo deve decidersi una volta per sempre a destinare ulteriori risorse per il personale della medicina d’accettazione e d’urgenza e dell’emergenza Sanitaria territoriale, non dimenticando inoltre il rinnovo del contratto nazionale “vero e concreto in tutti i sensi e non con gli spiccioli” scaduto da due anni e valutare nuove direttive capaci a comportare l’assunzione di personale Medico e Paramedico per porre fine alla grave carenza che persiste da più di 15 anni. Simultaneamente occorrono ulteriori risorse per il rilancio del sistema Ospedaliero, per l’abbattimento delle liste di attesa, prestando maggiore attenzione alle patologie gravi ed alla prevenzione.
Pertanto per i Medici e il personale della Medicina di emergenza/urgenza è fondamentale affrontare e riparare il danno professionale ed esistenziale subito, prevedendo e sperando per tutti gli operatori Sanitari, aumenti economici contrattuali decenti e legati ad apposite indennità per il rischio e per il lavoro usurante. Bisogna fare celermente altrimenti la fuga dei medici dal SSN sarà inevitabile.
Dott. Alberico Giustini