Cristiano Ronaldo positivo al Covid-19: è asintomatico e in isolamento
La Federcalcio portoghese comunica la positività di CR7 al Coronavirus: niente match con la Svezia e forti polemiche in arrivo
L’ondata di contagi che si sta abbattendo sull’Italia si riflette nella Serie A e nel suo giocatore più illustre: Cristiano Ronaldo è risultato positivo al test per Covid-19. Il portoghese era in ritiro con la sua nazionale per affrontare le gare valevoli per la Nations League, ed ora dovrà restare in isolamento.
La notizia è stata annunciata dalla Federcalcio portoghese con questa nota apparsa sul sito:
“Cristiano Ronaldo è stato esentato dagli allenamenti della Nazionale dopo la positività riscontrata al Covid-19, quindi non potrà affrontare la Svezia. Il giocatore sta bene, è asintomatico e si trova in isolamento. A seguito del caso positivo, i restanti giocatori sono stati sottoposti martedì mattina a nuovi test che hanno dato esito negativo. Sono a disposizione di Fernando Santos per gli allenamenti di questo pomeriggio alla Cidade do Futebol”.
Il cinque volte pallone d’Oro è out per il match di qualificazione della Nations League, in programma mercoledì alle 19:45 contro la Svezia ad Alvalade.
Cristiano Ronaldo, 76° giocatore positivo al Covid-19 in Serie A
Cristiano Ronaldo segue una lunga trafila di giocatori positivi al virus, di cui 76 solo in Serie A, da marzo in poi. Dal compagno di squadra Paulo Dybala fino a Zlatan Ibrahimovic, guarito pochi giorni fa. Esclusa quindi la possibilità di vederlo in campo sabato 17 ottobre per Crotone-Juventus, e molto probabilmente anche contro la Dinamo Kiev nell’esordio dei bianconeri in Champions League, la competizione organizzata dalla UEFA che a maggior ragione sarà al centro delle polemiche.
Infatti la sosta dei campionati da dedicare alle nazionali ed in particolare alla Nations League, era stata vista da molti come rischiosa in virtù della recrudescenza del virus in atto nel vecchio continente (tra l’altro in molti hanno dovuto raggiungere le proprie nazionali anche oltre oceano). Ora il caso Ronaldo che segue altri, come l’Under21 italiana. Una scelta, quella di mettere in contatto giocatori diversi tra loro, che riafferma con forza la necessità di rivedere protocolli e la cosiddetta “bolla” per scongiurare lo stop alle competizioni nazionali ed internazionali.