Cronache di ordinario degrado romano
I cittadini romani dicono basta al malcostume che imperversa nella Capitale
Il cittadino romano si è ufficialmente stancato di assistere quotidianamente a fenomeni di pubblico malcostume, diffusi nella Capitale. Per anni, imbattendosi in persone intente ad urinare agli angoli della strada o, piuttosto, a sputare in terra, i malcapitati spettatori hanno vibratamente protestato, ricevendo in cambio delle loro giuste lamentele insulti ed ingiurie, oppure si sono voltati con sdegno dall’altra parte senza dir nulla, sperando che la civiltà tornasse a farla da padrona.
Ma così non è andata: sputi e urina sono ormai il “minimo sindacale” cui si possa assistere. Cronache recenti raccontano, infatti, di amplessi sessuali consumati, in pieno giorno, nei vicoli di Trastevere (sì, proprio Trastevere, il cuore pulsante di Roma, l’epicentro della romanità e della tradizione capitolina, cui molti stornelli sono stati dedicati in passato), di individui che, indisturbati, e sempre in pieno giorno, defecano davanti all’entrata della Stazione Termini, con la nonchalance di chi si abbassa i pantaloni nel bagno di casa sua, ed addirittura di donne che, come se fosse normale, si depilano nel bel mezzo di un vagone della metropolitana.
Purtroppo questi episodi non sono realmente di recente sviluppo, gli abitanti di certe zone di Roma sanno che eventi del genere sono all’ordine del giorno da lungo tempo; ciò che è cambiato ultimamente è la reazione a quanto visto in strada. Ci si è limitati per troppi anni a voltare la testa dall’altra parte sperando che tutto si sistemasse da solo; per questa ragione i cittadini stanchi, armati di smartphone, stanno utilizzando sempre più spesso la strategia della “denuncia a mezzo stampa”: dopo aver filmato, o fotografato gli spiacevoli avvenimenti in cui si sono imbattuti, inviano la documentazione di ciò che si è visto a blog, quotidiani e social network, sperando, in questo modo, di sensibilizzare l’opinione pubblica su quanto la Capitale sia bistrattata, e su quanto ci sia bisogno di un radicale e serio intervento per riportare l’ordine a Roma.
Sicuramente la pubblicazione online degli “atti osceni in luogo pubblico” non è la soluzione al problema: si può però sperare che serva a far smuovere le autorità per la risoluzione della grave piaga del degrado dilagante di cui è vittima la città più bella del mondo. In ultimo si spera possa servire anche a far vergognare i soggetti immortalati nelle varie “situazioni imbarazzanti”, anche se è probabile che l’individuo che si pone in tali situazioni non provi vergogna di nulla.