Cucchi. Giovanardi: “Se non si fosse drogato non sarebbe morto”
“Qui quattro luminari sostengono che le lesioni non si possono correlare alla morte. Ma capisco che le è morto il fratello”
"Se Stefano Cucchi avesse fatto una vita sana, se non si fosse drogato e non fosse entrato in un tunnel che poi lo ha portato agli arresti non sarebbe morto". Lo dice Carlo Giovanardi, senatore ed ex sottosegretario, a La Zanzara su Radio 24 parlando dell'ultima perizia nel caso Cucchi.
"Su questo – aggiunge Giovanardi – non ci sono dubbi. E non lo dico io, ma quattro dei maggiori medici italiani. L'hanno scritto i periti". Poi Giovanardi si mette a leggere l'ultima perizia sul caso del giovane morto nell'ottobre del 2009: "La patologia epilettica di durata pluriennale e la tossicodipendenza di vecchia data può aver svolto un ruolo causale favorente per le interferenze con gli stessi farmaci antiepilettici, alterandone l'efficacia…".
Ilaria Cucchi, la sorella, continua a sostenere che è morto per le botte prese dai carabinieri, dicono i conduttori: "Io invece non credo agli asini che volano. Qui quattro luminari sostengono che le lesioni non si possono correlare alla morte. Ma capisco che le è morto il fratello. Lei ha già ottenuto un milione e mezzo di risarcimento dall'ospedale, sicuramente ha ottenuto soddisfazione.
Purtroppo per lei i periti…". Dunque perché è morto?: "Aspettiamo le sentenze definitive". E le fratture trovate sul corpo di Cucchi?: "C'erano 17 ricoveri ospedalieri precedenti, tutti refertati in 200 pagg, in cui era stato massacrato di botte dagli spacciatori".