Cucchi, nel processo sui depistaggi chieste condanne per otto carabinieri
“È stato un processo lungo e difficile. Un Paese intero è stato preso in giro per sei anni” ha affermato il pm Giovanni Musarò
In merito alla morte di Stefano Cucchi, avvenuta il 22 ottobre del 2009, mentre era sottoposto a custodia cautelare, sette giorni dopo il suo arresto per possesso di droga, la Procura di Roma ha chiesto la condanna degli otto carabinieri imputati nel processo sui depistaggi. Le richieste variano dai sette anni, chiesti per il Generale Casarsa, per arrivare a quella di un anno e un mese chiesta ai danni di Labriola.
“Preso in giro un Paese intero per sei anni”
“È stato un processo lungo e difficile. Un Paese intero è stato preso in giro per sei anni” ha affermato il Pubblico Ministero, Giovanni Musarò, durante la requisitoria.
Questi gli imputati nel processo con le relative richieste della Procura: Alessandro Casarsa (sette anni), Francesco Cavallo (5 anni e mezzo), Luciano Solingo (5 anni), Luca De Cianni (5 anni), Tiziano Testarmata (4 anni), Francesco Di Sano (3 anni e 3 mesi), Lorenzo Sabatino (3 anni), Massimiliano Colombo Labriola (1 anno e un mese).
I reati contestati
I reati contestati gli otto carabinieri sono: falso, favoreggiamento, omessa denuncia e calunnia. Il pm Musarò, per Casarsa, Cavallo, De Cianni e Solingo, ha chiesto l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, mentre di cinque anni per Sabatino e Testarmata.