D’Alema su Referendum: “Riforma confusa che toglie ai cittadini”
“È una riforma che restringe lo spazio della sovranità popolare, si riduce il peso dei cittadini nella vita pubblica”
Massimo D'Alema, intervistato da Radio Roma Capitale, ha commentato il referendum costituzionale del 4 dicembre: "Più che di riforma parlerei di una vasta revisione costituzionale. Si tratta di una riforma confusa e che in parte tradisce le intenzioni del legislatore, in quanto in larga parte non si supera il bicameralismo perfetto. Si introducono procedimenti legislativi diversi con rischi di vera e propria paralisi dell'attività legislativa. È una riforma che restringe lo spazio della sovranità popolare, si riduce il peso dei cittadini nella vita pubblica. Inoltre il Parlamento previsto dalla riforma è subordinato al Governo molto di più rispetto ad oggi. C'è poi un attacco al sistema delle autonomie regionali e locali".
Sul voto degli italiani all'estero D'Alema ha dichiarato: "È un po' curioso che il destino della nostra Costituzione possa dipendere da persone che vivono ormai in altri Paesi, alcuni dei quali sono a tutti gli effetti cittadini di altri Paese. Ovviamente ci sono anche molti italiani temporaneamente all'estero per i quali è importante difendere il sistema democratico e le sue regole di funzionamento". D'Alema ha infine aggiunto: "Non aspiro ad avere cariche pubbliche o di partito nella politica italiana, non rientra nei miei programmi. Ci sono persone più giovani di me che possono fare questo lavoro opportunamente. Nel momento della necessità mi sono impegnato e mi sto impegnando nella campagna per il referendum, ma non aspiro a funzioni di leadership. E poi non mi piace l'espressione “discesa in campo”: mi ricorda Berlusconi e Benigni e mi fa ridere per molte ragioni".