Da ISVEUR la ricetta per la riqualificazione di Tor Bella Monaca
Secondo ISVEUR si deve tornare al modello del 1980 e operare congiuntamente: amministratori, progettisti e comitati
“In questi anni, sia con la precedente amministrazione che con l’attuale, si è parlato e si parla di Tor Bella Monaca sia in termini di trasformazione che di rigenerazione urbana. Oggi, per avviare in modo concreto un progetto di riqualificazione, anche dell’esistente, ma che migliori la rete infrastrutturale, potenzi i servizi e porti nuove case, non servono certo progetti spot ma è necessario che imprese e amministrazione lavorino in modo organico e condiviso, anche mediante un piano di fattibilità che fissi una deadline. Individuare quindi delle scadenze che contemplino tempi certi tra progettazione e realizzazione, nonché velocizzazione della burocrazia amministrativa”. Lo dice in una nota l’Isveur, Istituto Sviluppo edilizio urbanistico, a margine dell’incontro ‘Tor Bella Monaca: una ipotesi di riscatto’, organizzato dall’Inarch Lazio presso la sede dell’Acer in via di Villa Patrizi.
“Era il 1980 quando partì l’iter per la prima costruzione di circa 4000 alloggi di edilizia residenziale pubblica a Tor Bella Monaca, un programma avviato attraverso il ‘Piano Andreatta’, un’operazione virtuosa, complessivamente di 1000 miliardi di lire, che portò nella Capitale qualcosa come 157 miliardi – spiega l’Isveur – Risorse importanti per un piano pensato a breve e che in tempi record, appunto in 2 anni, venne realizzato. Un impegno che vide tutte le sinergie impegnate sul campo lavorare insieme, tra cui l’osservatorio di vigilanza, il segretariato generale, i dipartimenti competenti e il concessionario”.
Per questo, continua l’Istituto Sviluppo edilizio urbanistico, “chiediamo all’amministrazione Marino, in particolare all’assessore all’Urbanistica Caudo, di guardare a quel modello virtuoso, di ritornare a quel metodo per trasferirlo non solo su Tor Bella Monaca ma anche su quei progetti ancora bloccati e frenati dalle impasse burocratiche”, come “al Print Pietralata, 35 milioni di opere per 45 progetti, o al bando 355/04 che riguarda interventi per la locazione con fondi di rotazione ex legge regionale n.8 del 16 aprile 2002 e che prevede oltre 10mila alloggi, di cui circa 6000 già finanziati”.
Per l’Isveur, “ripensare e riprogettare la città e le periferie romane attraverso una task force che lavori in modo congiunto, insieme anche agli amministratori, ai progettisti, ai comitati di quartiere e alle imprese, proprio come accadde nel 1980 per la costruzione dei primi edifici a Tor Bella Monaca. Un’occasione e un’opportunità per il territorio, per l’amministrazione e gli operatori”.