Dal Valle all’Assessorato alla Cultura, ex occupanti in protesta
Gli ex occupanti del Teatro Valle occupano l’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale
“Il Valle è chiuso”. La nota degli ex occupanti non lascia dubbi a interpretazioni. Per questo, gli stessi, da questa mattina sono nella sede dell’assessorato capitolino alla Cultura. Con tanto di messaggio per l'assessore Marinelli: 'Se ci sei batti un colpo', presto divenuto un hastag virale – #seciseibattiuncolpo, insieme a #giovannadeglispiriti. Sulla pagina Facebook 'Teatro Valle Occupato', inoltre, un video immortala gli ex occupanti mentre inscenano, ironicamente ma in forma provocatoria, una seduta spiritica, di cui destinataria, ancora una volta, è la Marinelli, il cui Assessorato – dicono i manifestanti – "sarà ricordato per aver chiuso le realtà più frequentate e più vive del panorama culturale romano".
Già lo scorso novembre gli ex occupanti del Valle avevano messo in scena un miniblitz, proprio davanti al Teatro, con un significato simbolico: riappropriarsi dello spazio (qui i dettagli). I lavori al Teatro, che dopo lo sgombero è passato sotto la gestione del Teatro Roma, sono ancora fermi.
“Dopo 6 mesi dall'uscita dall'occupazione non si è a conoscenza di alcuna progettualità artistico-culturale – continua la nota – Dopo 6 mesi di tavoli e discussioni, in risposta alla proposta di un nuovo modello di gestione ci è stata presentata una Convenzione che non recepisce nessuno degli elementi innovativi. Un contratto standard, scaricato da internet. Una presa in giro. Oggi 4 febbraio 2015 occupiamo l'Assessorato alla Cultura, cercando di intercettare gli spiriti che governano la nostra città, perché vogliamo risposte: riguardo la proposta di Convenzione e riguardo il progetto di Teatro Partecipato che abbiamo presentato il 28 gennaio. Al momento l'incertezza sui lavori è totale, il teatro rimane chiuso e nessuno sa quando verrà riaperto. La Fondazione Teatro Valle Bene Comune e tutte/i coloro che hanno dato vita all'esperienza di questi anni sono stati esclusi dal futuro del teatro: non ci sarà alcuna forma di Teatro Partecipato. Quello cui assistiamo è la totale incapacità dell'amministrazione di dare risposte politiche alle situazioni critiche di molti spazi importanti per la città”.
La richiesta è quella di “mettere in pratica una nuova istituzione culturale, non una finestra all'interno di una programmazione già stabilita con i criteri ordinari di un teatro stabile”. Per questo si chiede “un impegno dell’Assessorato (delibera o memoria di giunta) sul nuovo modello di gestione del Valle”.
Gli ex occupanti avevano accettato di uscire dal Teatro Valle a patto che seguissero incontri “per definire la convenzione che ci è stata proposta – si spiegava lo scorso agosto in una conferenza stampa alla Camera dei Deputati, messa a disposizione dal gruppo parlamentare di SEL – In particolare ci interessa definire il concetto di Teatro Partecipato. Da due giorni lavoriamo a un documento che raccolga alcuni principi fondamentali che costituiranno la nostra proposta per una elaborazione condivisa del Teatro Partecipato, su cui il presidente del Teatro di Roma, Marino Sinibaldi, nell'ultima assemblea cittadina, ha dato disponibilità e manifestato il suo interesse. Siamo disponibili a uscire dal Teatro Valle perché non è nostra intenzione gestirlo” (qui i dettagli della conferenza).
Tuttavia, oggi, gli ex occupanti del Valle sostengono che gli accordi presi ad agosto, quando la Marinelli diceva di non voler sentire parlare di “sgombero”, perché il suo non era “un ultimatum, ma un’opportunità”, sono venuti meno. “La relazione tra Fondazione e Teatro di Roma senza un'adeguata presa in carico della politica non è più garante di un percorso pubblico verso la riapertura del Teatro Valle. I motivi che ci hanno portato all'uscita l'11 agosto sono venuti meno”.
A difesa degli ex occupanti è intervenuto il capogruppo in Campidoglio di SEL, Gianluca Peciola. “Bisogna ascoltare le ragioni degli ex occupanti del #TeatroValle ed evitare chiusure che danneggerebbero l’offerta culturale a Roma. Ci sono tutte le condizioni per non perdere il modello avanzato e virtuoso sperimentato in questi anni dal laboratorio culturale del Valle. Il progetto artistico proposto dalla Fondazione Teatro Valle al Teatro di Roma è di altissimo livello, sarebbe un grave errore perdere questa possibilità. #Roma deve avviare una nuova proposta culturale in città, a partire dalla valorizzazione di proposte come quelle avanzate dagli ex occupanti” – scrive sul suo profilo Facebook il consigliere di Roma Capitale.
*Video dalla pagina Facebook Teatro Valle Occupato e pubblicato su Youtube sul canale Lavorat Spettacolo