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Dalla terra piatta al Covid-19, l’Italia si scopre complottista

Un’indagine della SWG mette in risalto che gli Italiani credono a molti complotti e, mischiando quelli impossibili con quelli plausibili, ci fa passare per un paese di creduloni

Un complottista che legge il giornale

Un’indagine della SWG mette in risalto che gli Italiani credono a molti complotti e, mischiando quelli impossibili. Esiste chi crede che la Terra sia piatta e chi in quelli plausibili come i dubbi sul Covid-19, ci fanno passare per un Paese di creduloni.

I complotti possono essere fatti a fin di bene o a fin di male, dipende da che parte li si giudichi. Quando sono fatti a fin di bene sono atti di coraggio, di liberazione.

Compiuti da eroi. Altrimenti sono gesta di efferati assassini e traditori. Il più grande indagatore di questa componente della politica e della gestione del potere fu Niccolò Machiavelli. Il quale visse in un’epoca in cui trame e tradimenti, che sono il pane quotidiano del potere da sempre, erano particolarmente cruenti.

L’Italia è complottista sin dal tempo di Romolo e Remo

Siamo o non siamo noi Italiani testimoni di congiure, complotti e cospirazioni da tempo immemorabile?  La nostra Capitale non nacque da un tradimento?

Cito alcuni complotti del tempo di Machiavelli, tra le migliaia della storia. Quello che costò la vita a Galeazzo Maria Sforza nel 1476 o la spedizione contro Piero de’ Medici nel 1466. Resta alla storia la Congiura de’ Pazzi, nel 1478, ordita da una famiglia di banchieri fiorentini, per contrastare lo strapotere di Lorenzo il Magnifico. Vi morì Giuliano de’ Medici e si salvò a stento Lorenzo. L’insuccesso della congiura servì al contrario a rafforzare il potere dei Medici su Firenze.

Oggi penseremmo che la congiura potesse essere addirittura agevolata o ispirata dai Medici, per poi avvalersene contro i Pazzi. Non fu così ovviamente, ma l’abitudine a sospettare di tutto e di tutti induce a pensare anche questo.

Un Papa che amava le donne e usava il potere senza scrupoli

In quegli anni a Roma dominava Rodrigo Borgia, col nome di Papa Alessandro VI. Macchiavelli disse di lui che non fece mai altro che ingannare il prossimo, cosa che spesso gli riuscì. Ebbe anche occasione di conoscere Cesare Borgia, il figlio del Papa, che lo ispirò a scrivere Il Principe. I Borgia riflettevano precisamente la sua convinzione che l’esercizio del potere, quand’era effettivo, spesso non rispondeva a criteri etici, ma pratici.

La conquista del potere soltanto in favore della sua famiglia finì per rivoltarglisi contro: morì il 18 agosto 1503 dopo un banchetto che fece star male tutti gli ospiti, un dato che ha suscitato molti sospetti.

Si disse perfino che si trattò di un complotto dello stesso Papa per assassinare i suoi nemici, dove però egli stesso ne rimase vittima per errore. 

Nei “DiscorsiNiccolò Machiavelli sosteneva che a causa di complotti e cospirazioni si sono visti “molti più principi avere perduta la vita e lo stato che per guerra aperta”.

Tuttavia più avanti commentava quasi in contraddizione con questo pensiero che le cospirazioni rappresentano un genere d’impresa “difficile e pericolosissima in ogni sua parte; donde ne nasce che molte se ne tentano, e pochissime hanno il fine desiderato”.

Da Giulio Cesare alle armi di sterminio di massa di Saddam Hussein, non solo l’Italia è complottista

Nel corso dei secoli quante sono state le congiure della storia? Da Giulio Cesare a John Fitzgerald Kennedy! Quest’ultimo fu vittima di una congiura e non di un pazzo, come per un tempo hanno voluto farci credere, ormai non v’è alcun dubbio.

Quello delle trame occulte, ordite in clandestinità, sembra essere uno dei tipici modi di agire dell’essere umano. Pensiamo alle grandi organizzazioni di intelligence, che a volte sembrano agire al di fuori o al di sopra degli interessi di Stato.

La campagna orchestrata dalla Cia sulle armi di distruzione di massa di cui sarebbe stato in possesso Saddam Hussein, fu la scusa per poter attaccare l’Iraq da parte degli Stati Uniti. Con l’assenso del mondo occidentale. Una scusa serve sempre per dare giustificazione ad un atto di aggressione.

Servì l’incidente del Golfo del Tonchino nel 1964 a Lindon Johnson, per attaccare il Vietnam del Nord. Servì l’incendio del Reichstag, il 27 febbraio 1933 ai nazisti, per guadagnare la credibilità necessaria a cambiare il destino della Germania.

Quando serve ti dimentichi dei principi “umanitari”

La strage di Srebrenica nel 1995, per cui morirono 8.000 musulmani bosniaci trucidati dall’Esercito serbo, fu per la Nato motivo per attaccare la Serbia.

In quel caso la ragione di intervento per rispondere a un genocidio era evidente. Se non fosse che la Bosnia non era un membro della Nato e quindi l’attacco si configura come un mancato rispetto della norma per cui l’organizzazione agisce solo come difesa di uno stato membro.

Ma un conto sono i principi e un conto sono gli interessi. La Nato probabilmente voleva colpire la Serbia alleata di Mosca.

L’operazione Allied Force fu la prima volta in cui la Nato ha usato la forza militare senza l’approvazione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, innescando dibattiti sulla legittimità dell’intervento.  

La chiamarono “guerra umanitaria”, volta a fermare un genocidio, ma in Kosovo la Nato uccise 13.000 civili, di cui 10.000 albanesi, 2.000 serbi e 500 tra rom, bosniaci e altri cittadini. I profughi furono più di 250.000. I dati parlano da soli.

Nell’Italia complottista si mischiano le mele con le pere

Secondo l’indagine di SWG,il 15 % degli italiani è composto da una coalizione di aperti contestatori di Galileo: credono che la Terra sia piatta. Non è tutto: il 17 % sostiene che “l’Olocausto non è mai avvenuto” e, per un 18 %, “alcune celebrità decedute sono ancora vive e si trovano nascoste in un’isola”.

Sempre il 18 % crede che “i Rettiliani sono tra noi, hanno le sembianze di alcuni esponenti politici e governano il mondo”. Eppure, che ci crediate o no, queste non sono le percentuali più preoccupanti. Un esempio? Il 25 % degli italiani (più di 1su 5) è convinto che “i vaccini sono un metodo di controllo di massa attraverso il 5G”.

Il 29 % che “lo sbarco sulla Luna non è mai avvenuto. Le foto sarebbero state realizzate in un set cinematografico”; il 32 % che “l’attentato delle Torri Gemelle è stato organizzato dagli Stati Uniti”.

Non è solo una Italia complottista, restano dubbi per le ragioni di stato

In questo elenco SWG accomuna credenze senza nessun fondamento logico, come i rettiliani o il terrapiattismo, con altre sulle quali pendono ancora ragionevoli dubbi non chiariti, per esempio sull’origine del virus Covid-19 o sull’attentato alle Torri Gemelle.

Non voglio sostenere qui che furono dei complotti ma che le tesi a favore e contro sono tutt’ora in essere, perché nessuno di noi comuni mortali ha la matematica certezza di aver accesso alle prove inconfutabili, per ciascuna delle tesi opposte.

Molte delle prove sul presunto complotto che starebbe dietro gli attentati alle Torre Gemelle non hanno avuto una risposta soddisfacente. Le ragioni del crollo delle due torri per esempio, che non potevano cadere solo per l’impatto di un aereo.

Erano state progettate prevedendo anche quel tipo di problema. Perché le relazioni fra George Bush padre e Osama Bin Laden vennero tenute nascoste? Il fatto che dell’aereo presunto che si schiantò contro un’ala del Pentagono non vi sia rimasto nulla, soprattutto la coda, ii motori, il carrello e le ali, che non possono essersi polverizzate nello schianto.

Il fatto che sui 19 dirottatori sauditi e le loro frequentazioni ai corsi di pilotaggio aereo, nessuna organizzazione di sicurezza avesse indagato o avuto sospetti e che poi 13 di essi fossero risultati vivi ed estranei ai fatti. Sul fatto che agli Stati Uniti servisse un casus belli per poter attaccare Al Qaeda e l’Afghanistan e che questo della creazione di un falso motivo non fosse un metodo insolito per una grande potenza.

Sono tanti i dubbi, molti altri oltre a questi, che ancora non hanno avuto risposta definitiva. Per cui non mi sentirei di mettere sullo stesso piano il caso delle Twin Towers con i Rettiliani o Elvis Presley vivo nell’isola segreta.

Perché non ci sono domande sulle presunte congiure italiane?

Quello di mischiare cose plausibili, con altre assolutamente false può essere un metodo di distrazione, per ridicolizzare anche quello che tanto ridicolo non sembra. 

Mi stupisce per esempio che non si siano fatte domande sui presunti complotti italiani.  Su quanti italiani, per esempio, credono che lo Stato o apparati di esso, siano stati coinvolti nelle stragi degli anni’70 e ’80 da piazza Fontana, all’Italicus, da Piazza della Loggia a Brescia al rapimento Moro.

C’erano solo le Brigate Rosse quel giorno a via Fani? Qualcuno ha dimostrato che il dubbio ha ragion d’essere. Perché nella stessa palazzina dove si trovava il covo di via Gradoli, forse una delle prigioni di Moro, c’erano appartamenti affittati dai servizi segreti? Chi aveva interesse, questa è sempre la domanda da porsi, affinché Moro non realizzasse un governo col Pci di Berlinguer

Una questione strategica così fondamentale per lo scacchiere internazionale era nella mente e nelle capacità tattiche di un gruppo di ex studenti?

Quanti Italiani pensano che dietro i capi mafia arrestati (Totò Riina, Bernardo Provenzano, Salvatore Messina Denaro), non ci siano invece politici smaliziati che abbiano ordinato le stragi in cui morirono Falcone e Borsellino?  

Perché non si chiede se ci siano degli Italiani che pensino che nella decisione di invadere l’Ucraina da parte di Putin, non abbia giocato un ruolo decisivo la minaccia di far entrare l’Ucraina nella Nato? Sono tutti presunti complotti, questioni fantastiche? Oppure sono tematiche aperte sulle quali non abbiamo la matematica certezza del vero e del falso.

Sono questioni in cui la congiura certamente ha una sua ragion d’essere anche se è una tesi tutta da dimostrare. Comunque sarebbe stato interessante sapere cosa pensano gli Italiani.

Italia complottista ma “A pensar male spesso ci si azzecca” diceva Andreotti

A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca”, diceva il presidente Andreotti. Se non lo vogliamo definire padre delle congiure almeno possiamo dire che ne fosse un esperto?

Questo siamo noi Italiani. Vediamo complotti ovunque perché abbiamo imparato a nostre spese che “sono ovunque” e ora li vediamo anche dove non sono e non li vediamo dove invece sono.

A quanti complotti, cospirazioni e inganni abbiamo dovuto assistere? Tutta la storia del papato è attraversata da complotti, fino ai giorni nostri. La strana morte improvvisa di Papa Luciani.

In molti non credettero all’attacco cardiaco. La sua scomparsa pareva far comodo a molti. Anzitutto a monsignor Paul Marcinkus, presidente dello Ior, la banca del Vaticano. Sembra che Giovanni Paolo I l’avesse nel mirino e volesse toglierlo dalla sua posizione molto criticata: aveva fondato una banca alle Bahamas nel cui consiglio di amministrazione sedevano Licio Gelli capo della P2  e gli spregiudicati banchieri Michele Sindona e Roberto Calvi.

Uno dei più famosi reporter investigativi inglesi, David Yallop, sostenne questa tesi ma non riuscì mai a provarla. Sembra anche che quella morte fosse avvenuta il giorno prima di un suo possibile intervento per svelare la verità sul caso Emanuela Orlandi, la ragazza scomparsa nel 1983 e di cui non s’è saputo più niente e che vede implicati a vario titolo la Banda della Magliana, e di nuovo lo Ior, Sindona e Calvi.

Che il capo della banda criminale degli anni ’70 fosse poi sepolto nella cripta della Basilica di Sant’Apollinare senza una spiegazione plausibile se non che “avesse fatto delle opere di carità “è una vicenda che lascia molto a pensare! Sarebbe come dire che Totò Riina era un benefattore perché aiutò tante famiglie che sostenevano la mafia.

Dal dai golpe in Cile e in altri stati sudamericani per mano della Cia, agli attentati a Giacomo Matteotti in Italia e Alexandros Panagulis nella Grecia dei Colonnelli. L’assassinio di Trotskij organizzato dai servizi segreti sovietici in Messico, a quello più recente della giornalista russa Anna Politkovskaja, avversaria di Putin o all’altro omicidio di Jamal Khasohggi, nell’ambasciata saudita a Istanbul nel 2018, sono tutti casi chiariti? Ovviamente no, anche se quello che sappiamo ci basta per capire chi sono i mandanti e a chi ha giovato la loro morte. Il XX secolo ha visto congiure che ne hanno segnato i cambiamenti.

Gli attentati ai fratelli Kennedy a Luther King e Malcom X negli Stati Uniti hanno indirizzato la politica estera e le vicende civili interne di quel paese. Gli attentati terroristici ugualmente hanno funzionato per dare impulso alla produzione di armi, tenendo in vita un sistema basato sulla guerra, una volta caduto il muro di Berlino e dissolto il pericolo comunista con la fine dell’Urss.

Il Covid-19 viene dal mercato di Wuhan o da un laboratorio cinese?

Quello che sappiamo, anche da chi si occupa di geopolitica, che le superpotenze non seguono principi etici ai quali dicono di ispirarsi, ma perseguono obbiettivi pratici con determinazione e senza scrupoli, per ottenere i propri vantaggi. Questo concetto ci è molto chiaro come lo è a gran parte della popolazione che ormai non crede che le guerre si facciano per difendere la libertà e la democrazia, perché i margini dell’una e dell’altra si sono molto ridotti ormai e l’interesse prevale sopra ogni altro principio morale a qualunque latitudine.

La questione del virus per esempio. Tutta la vicenda è avvolta da una nebbia dovuta in larga parte alla rapida diffusione del virus Covid-19, di cui la medicina non aveva conoscenza e per il quale si è impiegato del tempo prima di sapere che pesci prendere.

Secondo il 36 % cento degli italiani, “il Covid-19 è stato creato dalla Cina come arma per distruggere l’occidente”, mentre il 42 % ritiene che “il Covid-19 e altri virus sono stati creati in laboratorio per favorire le case farmaceutiche”.

Ad oggi pensiamo di sapere che tutto iniziò nel mercato di Wuhan ma non è certo quale fu l’animale che infettò l’uomo. Tuttavia che il virus sia stato fatto nascere in laboratorio è una precisa accusa di Christopher Wray, direttore della FBI.

La dichiarazione è stata rilasciata il 28 febbraio scorso all’emittente Fox News, non come atto volontario ma come incidente poi sfuggito di mano.  Certe accuse arrivano però in un momento di tensione fra Usa e Cina e questo le rende meno credibili.

Nella strategia dei rapporti tra potenze tutto viene utilizzato ai fini di ottenere vantaggi per il proprio paese, al di là del raggiungimento della verità. Tuttavia non si può trattare la “credenza” sulla origine e il ruolo possibile del virus come una pura fantasia.

Lo stesso dicasi dei vaccini. Sappiamo che i vaccini hanno salvato milioni di persone dal virus ma è indubbio che abbiano consentito ingenti guadagni alle case farmaceutiche e quando ci sono guadagni spropositati non manca quasi mai la frode. Perché non dovremmo dubitarne?

Il mondo dominato da un’élite di potenti o è un’Italia complottista?

E poi c’è la fede diffusa nel macrocomplotto, quello che compendia tutti quanti gli altri: a detta del 60 per cento degli intervistati, “un’élite di poteri forti controlla il mondo” .

Che vi siano riunioni, dichiarate, di personaggi importanti dell’economia, della finanza, della politica, dello spot e della comunicazione è noto. Altrettanto noto ma foriero di sospetti è che i contenuti di quelle assemblee siano tenuti segreti.

Per quale motivo? Il popolo non deve sapere, non può comprendere le intenzioni dei potenti? Non è qualcosa che tranquillizzi la popolazione tutt’altro.

Un popolo come il nostro, abituato ad assistere a trame di ogni tipo e bassezza non può che pensar male.

Le famiglie che tentano di dominare il mondo

Famiglie che possano determinare decisioni importanti sulla Terra quasi certamente esistono e si chiamano Rockfeller, Murdoch, la famiglia Reale inglese, la famiglia Kardashian, i Walton (supermercati), i Rothschild con un patrimonio di oltre 400 mila milioni di dollari.

Che vi siano Club che ne accolgono dei rappresentanti, non si sa bene a che scopo, ma non crediamo siano partite di bridge, pure è certo. Fra questi c’è il Bohemian Club, la Trilateral, il Gruppo Bilderberg.

Un’arma silenziosa con cui condurre guerre per soggiogare il mondo

Nel 1986 venne alla luce un documento segreto del Gruppo Bilderberg intitolato in maniera inquietante “Armi silenziose per guerre tranquille”.

Era datato 1979 e rigidamente top secret ma William Cooper, un sott’ufficiale dei Servizi segreti della Marina americana lo pubblicò in suo libro. La filosofia del Gruppo spiegata in quel documento mostra come l’economia possa essere l’arma silenziosa con cui condurre guerre in grado di soggiogare il mondo.

Nel documento si espongono le linee guida sul perché sia importante un sistema economico che possa controllare le masse. Come si debba controllare l’economia mondiale attraverso un modello economico manipolabile e prevedibile. Come addormentare le masse che subiscono l’attacco.

Da qui si capisce perché in tanti anni il Gruppo non ha mai voluto rendere pubbliche le proprie riunioni. Ma ciò giustifica, non esclude che vi siano persone che nutrano dei sospetti.

La Trilateral: anglofila, massonica, cosmopolita

Poi c’è la Trilateral, fondata da David Rockfeller nel 1973. Presidente del Gruppo italiano della Commissione Trilaterale era al 2018 la giornalista Monica Maggioni e tra i membri figurano ex Ministri, funzionari di stato, imprenditori, direttori di giornali, banchieri. 

Lo scopo della Trilateral, in base ai suoi documenti, è la globalizzazione che persegue con i suoi membri che rappresentano da soli più della metà del potenziale economico del pianeta. In politica la Trilateral è anglofila, massonica, cosmopolita.

La sua logica d’azione è quella dei poteri forti: una conduzione discreta e silenziosa dell’economia e della politica occidentali. Ancora si può pensare che quel 60% di Italiani che crede nel mondo gestito dai poteri forti siano dei poveri creduloni?

Forse non gestiscono tutto il potere ma ci stanno provando!