Dall’impresa del Milan alla debacle della Juventus: il turno delle italiane in Champions
L’Inter agli ottavi dopo 10 anni, si qualificano anche Lazio e Roma, rimangono in bilico Atalanta e Napoli
Bilancio di 4 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte per le italiane al quinto turno dei gironi. Tra Champions, Europa e Conference League arrivano tre qualificazioni e a 90 minuti dal termine dei gironi sotto tutte in corsa le fasi ad eliminazione diretta. L’unica squadra già qualificata, la Juventus, esce con le ossa rotte.
Inter qualificata, Juventus umiliata
Dopo tre 0-0 consecutivi tra la fase a gironi di quest’anno e quella della scorsa stagione, l’Inter sconfigge lo Shakhtar Donetsk ed è si qualifica dopo 10 anni dall’ultima volta alla fase ad eliminazione diretta di Champions. La partita inizia su uno spartito simile a quelle delle sfide precedenti, con i nerazzurri a fare gioco e creare occasioni ma con gli ucraini veloci e pericolosi nelle transizioni. Tuttavia il primo tempo si chiude con 5 nitide palle gol per la formazione di Inzaghi non sfruttate: tra parate di Trubin e mira da rivedere (soprattutto di Dzeko), all’intervallo è ancora 0-0. Il bosniaco si fa perdonare nella ripresa e diventa l’uomo decisivo in Champions anche per l’Inter dopo le notti indimenticabili vissute a Roma. Decisiva la sua doppietta in 6 minuti, ma fondamentale il contributo di Perisic in entrambe le reti. La formazione di De Zerbi rischia di tornare in partita sul finale ma Inzaghi può esultare, raggiungendo quello che per Conte è diventato un tabù in due anni di Inter.
Con la qualificazione già raggiunta, la Juventus a Londra compie un brutto passo falso che le consente di interrompere la propria striscia di imbattibilità europea nel modo peggiore. I bianconeri tengono testa al Chelsea per solo un tempo: i Blues vanno in vantaggio con un gol dubbio poi la squadra di Allegri sfiora il pareggio ed è solo un sontuoso Thiago Silva a salvare sulla linea il pallonetto di Morata. Nella ripresa, come raramente succede a questi livelli, la Vecchia signora molla di testa ed il Chelsea dilaga con un uno-due micidiale all’ora di gioco prima di arrotondare il risultato con Werner al 94’. Le attenuanti – testa già all’Atalanta, sfida molto importante per il campionato, oppure la qualificazione già in tasca – reggono fino ad un certo punto. Ora il primo posto del girone sarà difficilmente raggiungibile a meno di passi falsi del Chelsea. Una brutta figura in campo europeo, seppur al cospetto dei campioni d’Europa in carica, può rimanere nella testa di una squadra che finora in Champions era stata sempre solida e sul pezzo, caratteristiche assenti a Stamford Bridge.
Impresa Milan, brivido Atalanta: prossimi 90′ cruciali
I rossoneri espugnano il Wanda Metropolitano di Madrid ed ottengono la prima vittoria in Champions tornando in corsa per una qualificazione che sembrava impossibile dopo il doppio confronto con il Porto. Il Milan dà un calcio a tutti gli episodi sfortunati di questa complicata fase a gironi e “vendicano” i torti arbitrali subiti nella partita di andata a Milano contro i Colchoneros: vendetta servita con una prestazione solida, una squadra propositiva che prova in tutti i modi a venire a capo del “Cholismo”. L’Atletico cade al minuto 86 con il cross di Kessie ed il colpo di testa di chi non ti aspetti: Junior Messias, al suo primo gol con la maglia del Milan, il più pesante di una carriera partita da lontano. Fattorino amante del calcio, inizia a giocare con la squadra dei rifugiati. Eccellenza nel 2015, poi Serie D, Crotone in B, A e l’occasione con il Milan. La storia più bella per un finale che deve essere ancora scritto. Il Diavolo, complice anche risultati altrui è in corsa per la qualificazione agli ottavi ma non è artefice del proprio destino. Servirà battere il Liverpool già qualificato a San Siro e contemporaneamente un pareggio tra Porto e Atletico, oppure una vittoria degli spagnoli con lo stesso punteggio dei rossoneri.
Ancora una volta è roulette russa, anzi bergamasca, in quel di Berna. L’Atalanta in casa dello Young Boys, prima conduce la partita, poi si fa rimontare, infine impatta ed ottiene un pareggio difficile da digerire nell’ottica del girone F. In vantaggio 2-1 a 10 minuti dal 90′ arriva il turning point che sembrava fatale alla Dea. La super parata di Faivre sul tiro da fuori di Pezzella e l’immediato 2-2 nel capovolgimento di fronte. Dopo poco il sinistro a giro da fuori di Hefti e 3-2. Con l’Atalanta virtualmente fuori anche dall’Europa League, serve un tocco magico di Muriel a ristabilire la parità. Il colombiano entra in campo, s’incarica di attere la punizione e insacca per il 3-3 definitivo, messo al sicuro all’ultimo istante da Musso. Non la migliore delle notizie per Gasperini, che nello “spareggio” per gli ottavi, in casa contro il Villareal, ha a disposizione un risultato – anziché due – per passare il turno.
In Europa League Lazio avanti, Napoli in bilico
In Europa League il bilancio dolceamaro, con le due squadre italiane impegnate a Mosca ma uscite dalla campagna di Russia con risultati differenti. La Lazio con la Lokomotiv sblocca il match nel secondo tempo con due rigori in 10 minuti trasformati da Immobile, per falli procurati da Zaccagni e lo stesso Ciro, implacabile nei due tiri dal dischetto. Al 90’ la chiude Pedro ed è chiuso anche il discorso qualificazione, ma il primo posto èappeso ad un filo: servirà vincere col Galatasaray per poter accedere direttamente agli ottavi di finale, altrimenti saranno playoff con una terza del girone di Champions.
Nell’altra sfida nella capitale russa lo Spartak Mosca batte 2-1 il Napoli, inguaiando il girone degli azzurri. Pessimo avvio per i partenopei, con Lobotka che dopo 40″ regala un penalty ai russi, trasformato magistralmente da Sobolev. Il Napoli ha le occasioni per pareggiare ma è lo Spartak a raddoppiare alla mezz’ora con lo stesso Sobolev, lasciato colpevolmente solo da Koulibaly. Nella ripresa continua la sfida tra Elmas ed il portiere locale, con il centrocampista macedone che accorcia, ma nel gelo e nella neve dell’Otkryiye Arena il pareggio non arriva. Situazione complicata ora per Spalletti in un girone equilibratissimo: Leicester a 8 punti, Napoli e Spartak a 7, Legia Varsavia a 6. Fondamentale lo “spareggio” in casa con gli inglesi.
La Roma si ritrova anche in Conference League: qualificazione archiviata
In Conference la Roma mette a posto il discorso qualificazione, anche se il primo posto rimane complicato. Contro lo Zorya Luhansk non c’è stata partita: i giallorossi hanno sin da subito tenuto il piede sull’acceleratore, in particolare con Mkhitaryan nel ruolo di mediano e un Nicolò Zaniolo ispirato. Il vantaggio nasce da una delle solite scorribande di El Shaarawy, che con l’esterno offre un pallone perfetto per Carles Perez. Poi si sblocca Zaniolo che spacca la porta di destro servito perfettamente da Veretout dopo una rapida transizione, e ad inizio ripresa serve un cioccolatino che Abraham devo solo spingere a rete. il centravanti inglese mette a segno la doppietta con una rovesciata, ma il bottino personale e di squadra sarebbe potuto essere ben più ricco. Gli errori sotto porta dello stesso Abraham e l’errore dal dischetto di Veretout non macchiano tuttavia una serata in cui la Roma mette in mostra ciò di cosa è capace dal punto di vista tecnico: Mourinho può ritenersi soddisfatto.