“Dammi mille euro e libero l’appartamento”, arrestato 49enne per tentata estorsione a Roma
Al 112 è giunta una richiesta di un uomo minacciato da un soggetto con coltello, che chiedeva 1.000 euro per liberare un appartamento che occupava abusivamente
I Carabinieri della Stazione di Roma Ottavia hanno arrestato un 49enne italiano, senza occupazione e già noto alle forze dell’ordine, gravemente indiziato del reato di tentata estorsione aggravata per aver preteso 1000 euro per lasciare un appartamento che occupava abusivamente.
I Carabinieri della Stazione di Roma Ottavia sono intervenuti a seguito di richiesta al 112 da parte del proprietario dell’appartamento che segnalava un uomo che lo minacciava con un coltello, pretendendo la somma contante di 1.000 euro quale corrispettivo per la liberazione di un appartamento che aveva occupato abusivamente.
L’appartamento in questione è uno dei 5 presenti all’interno di una palazzina in via Fraconalto, in precedenza in stato di abbandono e tutti occupati abusivamente. Una volta acquistata all’asta l’intera palazzina, un uomo romano ha chiesto agli occupanti abusivi di liberare gli immobili e lo hanno fatto tutti tranne uno che ha fatto un po’ di storie.
Quando ieri il nuovo proprietario si è recato nuovamente per invitare l’occupante abusivo a liberare l’appartamento, quest’ultimo ha chiesto 600 euro per andarsene, che il proprietario era anche disposto a dargli, salvo poi rilanciare pretendendo 1.000 euro.
Al rifiuto di accettare il rilancio, l’inquilino ha estratto un coltello e ha minacciato il nuovo proprietario che non ha esitato a chiedere aiuto al 112. I Carabinieri hanno bloccato e arrestato l’uomo che occupava abusivamente l’appartamento, sequestrando il coltello che impugnava e anche un altro trovato nella sua disponibilità.
Condotto presso le aule di piazzale Clodio, il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e ha disposto per lui il divieto di avvicinamento alla persona offesa, in attesa del processo.
Si precisa che il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari, per cui l’indagato è da ritenersi innocente fino a sentenza definitiva.