Ddl Sicurezza, passano le norme anti-occupazioni (ed era ora)
Andrà in carcere chi blocca strade e ferrovie (tipo eco-vandali) o si appropria di un’abitazione altrui (come la Salis): a tutela dei sacrosanti diritti alla proprietà della casa, agli spostamenti e al lavoro
La Camera ha dato un primo via libera agli articoli del ddl Sicurezza che hanno maggiormente infiammato il dibattito politico. Quelli pensati allo scopo di contrastare ogni tipo di occupazione, nel pubblico come nel privato. Rispondendo a un’esigenza evidentemente molto più sentita dal popolo italiano che da una parte considerevole dei propri rappresentanti in Parlamento.
Le novità del ddl Sicurezza
Dopo la legge salica, ecco che arriva la “legge Salis”. Nel senso di Ilaria, la maestrina rossa senza penna la cui aggressione magiara a presunti neonazisti le ha meritato (si fa per dire) un seggio in Europarlamento. E che ha alle spalle anche una notevole carriera, diciamo, come appropriatrice indebita nel settore dell’edilizia residenziale.
Probabilmente pensava (anche) a lei il Governo del Premier Giorgia Meloni nell’istituire, scrive Rai News, il reato di «occupazione arbitraria di un immobile destinato a domicilio altrui». Che prevede pene da 2 a 7 anni di carcere e consente alle forze dell’ordine, su indicazione del giudice, di intervenire rapidamente per lo sgombero.
L’altra grande novità introdotta dal ddl Sicurezza, come riporta La Stampa, è la stretta contro chi blocca strade e ferrovie, soprattutto gli eco-vandali affermazionisti stile “Ultima de-Generazione”. Che ora potranno essere puniti con un mese di prigione che, in caso di azione collettiva, si trasformerà in reclusione da sei mesi a due anni.
Il dibattito politico
Per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il disegno di legge necessiterà anche del disco verde del Senato. Intanto, comunque, è scattata la contestazione pavloviana del Pd che, come riferisce l’ANSA, ritiene la prima misura «superflua» perché il crimine è già sanzionato nel Codice Penale. Il che, più che altro, la dice lunghissima su quei magistrati che, anziché applicare le norme, le interpretano in base alla propria ideologia.
Per quanto riguarda il secondo provvedimento, Gianni Cuperlo(o), aggiunge il Corsera, si è detto preoccupato per gli effetti sulle proteste studentesche. Laddove per la compagna Laura Boldrini, ex numero uno di Montecitorio, si tratta di una disposizione «liberticida, contro i lavoratori e contro gli eco-attivisti [sic!]». A entrambi, a quanto pare, sfugge che la prima libertà dei lavoratori è recarsi al lavoro, e che le dimostrazioni non possono mai sconfinare nell’illegalità.
In effetti, il ddl Sicurezza tutela diritti come quelli alla proprietà della casa e agli spostamenti (e quello, conseguente, all’impiego) che, se non fondamentali, sono quantomeno sacrosanti. Ed era proprio ora.