De Zerbi, italiano d’Ucraina, racconta l’angoscia dello scoppio della guerra
L’allenatore dello Shakhtar Donetsk: “Siamo stati svegliati dalle esplosioni. L’Ambasciata ci aveva detto di andarcene ma non potevo girare le spalle al club e ai tifosi”
L’angoscia per lo scoppio della guerra in Ucraina è palpabile nelle parole di chi si trova in loco, come Roberto De Zerbi. L’allenatore bresciano del team locale dello Shakhtar Donetsk era rientrato domenica scorsa nel Paese ex sovietico dopo un lungo ritiro in Turchia. E ora non può più lasciare l’albergo di Kiev dove si trova insieme al suo staff composto da otto connazionali.
Il racconto di De Zerbi
«Me ne sto in camera, è una brutta giornata» ha confidato ai microfoni di Sportitalia “l’italiano d’Ucraina” Roberto De Zerbi. Aggiungendo che «stanotte ci hanno svegliato le esplosioni».
L’ex tecnico del Sassuolo avrebbe dovuto guidare la sua squadra, lo Shakhtar Donetsk, nella trasferta in casa del Metalist Kharkiv sabato, alla ripresa del campionato. Col precipitare della crisi con la Russia, però, la Federcalcio ucraina ha sospeso il torneo, come riferisce l’Adnkronos. E ora De Zerbi è rimasto bloccato in hotel perché l’aeroporto della Capitale è chiuso e le vie di fuga sono impercorribili, scrive la Gazzetta dello Sport.
«L’Ambasciata italiana ci aveva sollecitato ad andare via ma non potevo, io uomo di sport, girare le spalle al club» e ai tifosi. «Non potevo scappare» ha insistito il manager, affermando comunque di confidare «che l’Ambasciata e il Governo ci aiutino a tornare».
«Tornassi indietro rifarei la stessa scelta» la chiosa finale. Forza mister, vi aspettiamo tutti in Italia al più presto!