Decreto Dignità, l’applicazione e i costi del gioco d’azzardo patologico
Decreto Dignità, possibilità di applicazione e costi del gioco d’azzardo patologico
Il tanto promesso giro di vite nel settore del gioco d’azzardo è ormai alle porte. Con il nuovo Decreto Dignità il governo Movimento 5 Stelle-Lega si prepara a scagliare il primo attacco deciso contro l’industria del divertimento che ha visto uno sviluppo vertiginoso degli ultimi anni. I dubbi sollevati dall’opposizione riguardo l’applicazione della proposta legislativa sono alimentati dalla questione economica, in un campo sempre delicato quanto si parla di denaro.
La scelta del governo è stata il divieto delle pubblicità a livello nazionale. Scartate dunque per il momento misure come il distanziometro o programmi a lungo termine per personalizzare l’opportunità di gioco. Quest’ultima ipotesi avrebbe richiesto un iter più lungo, probabilmente oltre i cinque anni di durata del presente governo, per vedere i suoi frutti, e forse per questo non è stato ritenuto opportuno. Nel frattempo, diverse società sportive si trovano senza il loro potenziale sponsor, che entro l’inizio del 2019 dovrà scomparire dalle maglie e da ogni dicitura. Entro inizio 2020 nella migliore delle ipotesi, per contratti già firmati che arrivino a quella data. Un colpo basso all’economia di diversi sport, tra cui sicuramente il basket e la pallavolo. Sarà difficile riuscire a colmare il vuoto di incassi anche per i mezzi di comunicazione, con diverse emittenti televisive che incassavo denaro prezioso per trasmettere le pubblicità di siti di gambling. Con il Decreto, soltanto la Lotteria Italia potrà proseguire la sua campagna (leggi l’articolo di Giochi di Slots).
L’obiettivo è di sicuro lodevole, e punta a diminuire i giocatori del futuro. Per questo il primo dubbio rimane sul suo effettivo successo. I giocatori interni al settore dell’azzardo continueranno a scommettere, i potenziali nuovi utenti non rimuoveranno immediatamente le immagini che li invitavano a puntare. Intanto però aver vietato la pubblicità di scommesse su eventi sportivi permetterà di affievolire la febbre del live betting che sembra aver colpito l’Italia. Questo almeno dovrà essere il primo step a cui puntare con il Decreto, in attesa che possano essere raccolti dati sugli effetti della manovra nel lungo periodo. Intanto lo Stato incoraggerà sicuramente gli enti locali a proseguire la loro battaglia contro la diffusione dell’azzardo senza informazione.
Ma quanto costa il gambling compulsivo a livello nazionale? Fare una stima precisa è estremamente difficile. A fine 2017 lo Stato ha approvato lo stanziamento di fondi per circa 50 milioni di euro da dividere alle regioni italiane che presentassero più casi conclamati di ludopatia. Di certo la cifra non è bastata a coprire tutte le spese che si devono affrontare per istituire centri di assistenza contro il GAP, call center e programmi di prevenzione. Il Ministro Di Maio ha parlato di miliardi di euro spesi ogni anno dalla sanità per contrastare il gioco d’azzardo patologico e curarne le vittime, come si legge sul quotidiano online Wired. Alcune stime contano circa 800.000 cittadini italiani affetti da ludopatia, e molti di loro presentano casi estremamente differenti che vanno studiati con la dovuta precisione. Il denaro raccolto con le multe dei trasgressori del Decreto Dignità verrà esplicitamente utilizzato per un fondo destinato ad aiutare le vittime della malattia, ma difficilmente potrà essere sufficiente a coprire tutti gli esborsi. Per di più, bisognerà vedere i suoi effetti in ambito lavorativo, dove potrebbe portare a un licenziamento di massa di diversi lavoratori.