Desolazione Capitale, così la Roma a 5 stelle è l’emblema della decadenza
Invasioni di cinghiali, caos immondizia, il maltempo che fa cadere gli alberi sulle auto. E la protervia di quanti hanno pure il coraggio di dileggiare chi si sente Raggi-rato
Passato il tempo della Grande Bellezza, è ora l’epoca della desolazione Capitale. Sembra trascorsa un’eternità, anche se l’era di Jep Gambardella è proprio alle nostre spalle. Sette anni appena, sette anni di un epos tragico che non ha scalfito tanto il fascino millenario della Città Eterna, quanto la sua vitalità. Rendendola specchio di una decadenza che, seppur secolare, è divenuta a sua volta emblema di un’intera classe dirigente.
Un caso paradigmatico
Un albero abbattuto dal maltempo e un dramma evitato solo grazie alla prontezza di riflessi della guidatrice che ha istintivamente ingranato la retromarcia. «Potevo essere al funerale di mia figlia» ha tuonato Luca Laurenti, biologo e ricercatore del Policlinico Umberto I, solo omonimo della storica spalla di Paolo Bonolis.
Il suo sfogo social è stato durissimo fin dal titolo, che ha suscitato le reazioni più disparate. Tra cui quella di Andrea Severini, marito del sindaco dell’Urbe Virginia Raggi, che forse nell’ansia di difendere la consorte è decisamente uscito dal seminato. Dileggiando lo spavento di un padre con la ridicola argomentazione (si fa per dire) che gli alberi «crollano in tutto il mondo e in tutte le città».
In questo senso, la storia è paradigmatica del degrado di Roma, morale prima ancora che materiale. Per questo l’abbiamo scelta, perché elencare le criticità capitoline sarebbe stato come sparare sulla Croce Rossa.
La desolazione Capitale
Sarebbe stato sufficiente riferirsi all’ormai atavica invasione dei cinghiali. O magari all’ammissione del proprio fallimento da parte di Ama, la municipalizzata del Campidoglio per la raccolta dei rifiuti. O, ancora, al fatto che un acquazzone basta a paralizzare la città – evento che, quando era consigliere comunale di opposizione, suscitava l’ironia di Virgy.
Non a caso, le quattro emergenze indicate praticamente da tutti i cittadini romani sono immondizia, traffico, autobus e buche. Come ha rivelato qualche giorno fa Tobia Zevi, presidente dell’Osservatorio“Roma! Puoi dirlo forte”.
Oltre all’inettitudine, però, c’è anche la protervia, la stessa di chi ha addirittura il coraggio di definire «gente di fogna» chi è stanco di essere Raggi-rato. Cifra perfetta di questa Roma a Cinque Stelle. E della sua inesorabile desolazione Capitale.