“Diavoli in cucina” al Teatro dei Satiri di Roma
Dal 29 ottobre al 16 novembre con Alessandro Tirocchi, Maurizio Paniconi, Marco Simeoli e Jacopo Pelliccia
Gli ingredienti ci sono tutti. Amicizia, scherzi, complicità, crisi, lavoro e ovviamente la cucina. Perché in un’Italia stretta dalla morsa della crisi economica l’importante è saper cucinare.
Ed ecco i quattro protagonisti, Alessandro Tirocchi, Maurizio Paniconi, Marco Simeoli e Jacopo Pelliccia impegnati a destreggiarsi tra la cucina e la sala in qualità di camerieri all’interno del famoso locale “Diavoli in cucina”, uniti sia dalla loro passione per l’arte culinaria sia da un'amicizia che li porterà a confidenze e battute durante l’orario di chiusura del locale e lontano dagli occhi indiscreti dei clienti.
Ma la loro quotidianità sarà sconvolta da una notizia inaspettata. La crisi economica e la necessità di tagliare il personale sarà la causa degli stravolgimenti all’interno della storia e soprattutto nei rapporti personali dei protagonisti soprattutto se si considera che la decisione finale è stata affidata proprio ad uno dei quattro, Maurizio. A lui l’ingrato compito di licenziare uno dei tre amici.
Da questo momento il clima si farà più teso e la voglia di scherzare lascerà il posto ad un’atmosfera di timore. Seguendo la famosa massima, vince il più forte, gli amici si troveranno coinvolti in un gioco al massacro nel tentativo di fare le scarpe all’altro. I protagonisti vivranno per un’ora e mezza in questo limbo cercando di emergere a discapito dei compagni di avventura mostrando le loro doti migliori e sottolineando le deficienze degli altri.
in uno scambio di dialoghi sempre allegri e divertenti sorgono alcune domande serie: è più importante il rapporto di amicizia o tenersi il lavoro della propria vita? E questa domanda la abbiamo fatta ad Alessandro Tirocchi, uno dei quattro protagonisti. Che ci ha risposto: "Decisamente poco riformatori anzi potrei definirci dissacratori e dissacranti. Dopo anni di amicizia i quattro si troveranno a fare i conti con un rischio licenziamento che farà perdere a tutti quel self control che fino a quel momento li aveva contraddistinti e tutti cercheranno di instaurare nell’altro l’ansia da prestazione cercando di mettere in cattiva luce i colleghi ignorando anche le regole basilari della buona convivenza. Nel finale gli attori saranno coinvolti in una lite che terminerà con una pace non definitiva lasciando aperti spiragli ma solo per uno di loro. Tutti e quattro, si scoprirà nel corso della commedia, si sono ritrovati a svolgere un lavoro che non era quello che avrebbero voluto. Ma resta pur sempre un lavoro che aiuta a pagare le bollette e a tirare avanti quindi la stessa situazione che molte persone si ritrovano a vivere in questo momento. Definirei la commedia un affresco, leggero, dei problemi attuali senza, però, l’arroganza di voler scandagliare i sentimenti umani".
Degna di nota la presenza di tre momenti musicali accompagnati da movimenti coreografici, così definiti dallo stesso Tirocchi, sottolineando la poca propensione dei protagonisti al ballo, a cura della coreografa Silvia Delfino e Valeria Monetti per la parte del canto, con canzoni che saranno vere e proprie ricette musicali.
*Per informazione e prenotazioni è possibile contattare il numero 06/6871639 previsti sconti per gli ascoltatori di Radio Globo.