DifendiAMO l’ITALIA con Fabrizio Santori
L’evento di presentazione che sancisce il connubio politico con Forza Italia
Anche il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, è intervenuto telefonicamente, in collegamento da Arcore, durante l’evento di presentazione DifendiAMO l’ITALIA, che si sta svolgendo in queste ore presso l’Hotel Life di via Palermo, a Roma.
Protagonista dell’incontro, il consigliere alla Regione Lazio Fabrizio Santori, che sancisce oggi il connubio politico con Forza Italia.
“Sono felice che abbiate deciso di aderire a Forza Italia e a questa grande operazione che vuole far tornare l’Italia ad essere una democrazia” – ha dichiarato Silvio Berlusconi al telefono. “Oggi, siamo paralizzati da un assetto istituzionale che rende ingovernabile il Paese. Basti pensare che il presidente del Consiglio non ha poteri, non può nemmeno sostituire un ministro. Il Consiglio del Ministri non può intervenire tempestivamente attraverso il decreto legge. Una legge del Consiglio dei Ministri passa in Parlamento, dove viene completamente stravolta, e poi, se non piace alla sinistra, va direttamente sui banchi della Corte Costituzionale dove, ancora, se non piace agli 11 componenti di centrosinistra, allora viene abrogata” – continua Berlusconi. E ancora: “Torni l’interesse del Paese ad essere questione centrale della politica. Siamo al terzo governo consecutivo nominato. Siamo sotto la dittatura della sinistra”. Berlusconi conclude: “C’è bisogno di riforme”; la più importante, quella della giustizia. “Una democrazia può essere garantita attraverso lo strumento del bipolarismo”.
Sovranità: monetaria, nazionale, popolare. Questa invece la colonna portante del discorso di Fabrizio Santori, sul palco dell’Hotel Life. Un evento che “vuole mettere in moto la speranza degli italiani che non sono più disposti a piangersi addosso, che condannano gli sprechi della politica ma anche i privilegi delle altre caste che governano la nostra Nazione” – con queste parole lo stesso Fabrizio Santori aveva presentato l’evento.
No “ai privilegi di chi impedisce alla nostra Italia di decollare”. Sì ai “valori non negoziabili e alla necessità di mettere alle corde una sinistra che sta imbrogliando questo Paese. La spocchia di Renzi, con il suo vuoto riformismo, che ci costa quanto lo status quo, è solo uno scudo delle vecchie caste per far sì che tutto continui ad essere come prima”.
No a questo centro-sinistra delle ‘larghe intese’, che sacrifica il bene del popolo italiano in virtù di loschi accordi con l’Europa. No all’egemonia della finanza sulla politica, no ai debiti che le generazioni precedenti ci hanno lasciato e che non ci permettono di far investire sulle generazioni del futuro, no alla disoccupazione. Sì alla sovranità popolare e monetaria, sì alla riforma bancaria. “Una riforma in questo senso va presa in considerazione. La riforma del ’94 che unisce le banche commerciali da quelle speculative va cambiata” – annuncia Santori dal palco, di fronte alla platea numerosa. Sì alla possibilità per le famiglie di comprare una casa, sì alla possibilità per le imprese di fare investimenti – no all’uccisione delle imprese e al suicidio degli imprenditori.
Tutto questo per dire che “oggi questa Nazione ha bisogno di riforme e di risposte, ma ancora prima ha bisogno di punti fermi, di partecipare al futuro della nostra Italia, di liberare le energie di un popolo lontano dagli invasivi interessi di poteri forti e dicktat internazionali. Non si chiama nazionalismo ma sovranità, è la dignità di un popolo di determinare la propria prospettiva, di essere padrone del proprio destino, di tornare ad essere fiero della propria classe dirigente, ma ancor prima di tornare a poterla scegliere con libere elezioni. Occorre interrompere i governi a democrazia sospesa, il commissariamento della politica, lo svilimento della volontà popolare, gli esecutivi che viaggiano con i pizzini delle lobbies e i ricatti di chi ha messo in vendita l’Italia e strozza ogni giorno il nostro popolo”. Il più grande no di Fabrizio Santori, quindi, è rivolto alle caste d’Italia.
Immancabile, il riferimento ai nostri due Marò, con un ricordo che campeggia dall’alto, con una scritta su uno striscione, e che vuole essere un monito per questa politica: “Riportiamoli a casa”. E poi, un ricordo e un pensiero a L’Aquila e ai cittadini italiani, nostri connazionali, vittime di un tremendo terremoto, che si è verificato ormai 5 anni fa. Per loro, un minuto di silenzio seguito da un fragoroso applauso.
DifendiAMO l’ITALIA, inoltre, vuole incentrare e concentrare il suo impegno su alcune certezze. Tre, per la precisione: “certezza del diritto, certezza della pena, certezza della detenzione” – incalza Santori dal palco. “Il problema del sovraffollamento delle carceri – secondo il consigliere regionale – non si risolve liberando tutti i detenuti, ma offrendo condizioni dignitose agli stessi, costruendo e soprattutto utilizzando nuove strutture penali, alcune già terminate, nel quadro sia della pena, sia della riabilitazione e, considerati i numerosi immigrati presenti nelle carceri italiane, anche attraverso accordi bilaterali per far scontare le pene nel Paese d’origine. Rimpatri , chiudere le frontiere , espellere accompagnare in maniera coatta”.
Santori continua parlando di bipolarismo, valore sacro, fondante e fondamentale di una democrazia che va tutelato per saper offrire ai cittadini risposte di destra e di sinistra. No alla rincorsa verso il centro: “Al centro ci sono gli indecisi” – dichiara Santori.
E ancora: trasparenza e onestà all’interno dell’amministrazione. “La questione morale torni a tutti gli effetti una battaglia della destra e del centrodestra, per riprenderci gli elettori che abbiamo perso. La sinistra su questo non è mai stata credibile e noi dobbiamo andare dall’elettorato di Grillo a riprenderci i nostri elettori – tuona Santori – Ridiamo voce a una politica sana, e non a chi si diletta a sfasciare l’Italia. Noi siamo quelli che amano, vogliono costruire e lavorare per il proprio popolo, nel ridare ruolo a una Politica sana, non quelli che si dilettano nell’inseguire il nulla e aspettare lo sfascio dell’Italia".
Pietas, mos maiorum, valore sul campo, austerità dei comportamenti, rispetto delle leggi, tradizioni e valori: “Bisogna ricostruire una classe dirigente partendo da questi presupposti”.
L’Italia del merito, del valore e della trasparenza, l’Italia che sa tutelare il suo popolo: “Insieme, anche e soprattutto grazie a voi, è questa l’Italia che potrà rinascere” – conclude Fabrizio Santori.