Disservizi nella metropolitana di Roma: l’odissea delle persone con disabilità
Con il Giubileo 2025 e l’Anno Santo già avviato, il contrasto con il messaggio del Papa, incentrato sull’inclusione e sull’attenzione ai più deboli, è stridente
A Roma, i disservizi della metropolitana continuano a rappresentare un ostacolo quotidiano per le persone con disabilità o mobilità ridotta. Nonostante le promesse e gli obiettivi dichiarati da Atac, la realtà sui binari della capitale racconta una storia diversa: una rete che spesso discrimina chi non può muoversi in autonomia, lasciando a terra chi ha più bisogno di accessibilità.
Le difficoltà per gli utenti disabili: problema radicato nel tempo
Secondo i dati diffusi dalla municipalizzata dei trasporti, il 95% degli impianti di scale mobili, ascensori e montascale avrebbe dovuto essere operativo entro il 2024, ma le promesse non sono state mantenute. Il deficit manutentivo accumulato negli ultimi vent’anni pesa come un macigno, con numerosi impianti fuori servizio che compromettono gravemente l’accessibilità delle stazioni metro, soprattutto lungo le linee A e B.
Emblematica la situazione a Laurentina, capolinea della linea B, dove ieri si è registrato un blocco totale: né scale mobili né ascensori erano funzionanti. Per le persone in carrozzina o con mobilità ridotta, accedere alle banchine si è rivelato impossibile, a meno di essere trasportati di peso. Le transenne che delimitano gli impianti in riparazione, ricoperte da teli di plastica con la scritta “lavori in corso”, non bastano a giustificare un disagio che va ben oltre il temporaneo. La mancanza di un montascale in sostituzione, che avrebbe potuto mitigare il problema, mette in evidenza un approccio gestionale carente e poco attento alle esigenze delle persone più fragili.
Un Giubileo in contrasto con l’inclusione
Con il Giubileo 2025 e l’Anno Santo già avviato, il contrasto con il messaggio del Papa, incentrato sull’inclusione e sull’attenzione ai più deboli, è stridente. Nella bolla di indizione del Giubileo, il Pontefice ha sottolineato l’importanza della speranza e della premura verso i più fragili, ma questo messaggio sembra trovare pochi riscontri nella quotidianità delle infrastrutture romane.
Le criticità non si fermano alla Laurentina. Lungo la linea B, gli impianti sono fermi anche a stazioni strategiche come Eur Magliana, Piramide, Circo Massimo e Cavour, rendendo difficoltosi gli spostamenti su uno dei collegamenti principali della città. La situazione non migliora sulla linea A, dove alla fermata Spagna i collegamenti tra le banchine, vicolo del Bottino e Trinità dei Monti sono completamente inaccessibili. Problemi analoghi si riscontrano a Cinecittà, mentre stazioni come Ottaviano, Lepanto e Flaminio richiedono una prenotazione preventiva per poter utilizzare il montascale.
Un disservizio che amplifica il disagio
Questi disservizi non sono solo un problema logistico ma un vero e proprio impedimento alla libertà di movimento di migliaia di cittadini. Per una persona con disabilità, la mancanza di accessibilità non significa solo una difficoltà aggiuntiva, ma l’impossibilità di compiere anche le azioni più semplici, come andare al lavoro, a scuola o a un appuntamento.
Stazioni come Laurentina o Piramide rappresentano nodi cruciali per la rete metropolitana di Roma, collegando il quadrante sud con il centro della città e con snodi importanti come Termini e la diramazione B1 verso Jonio. Il blocco degli impianti di accessibilità su tratte così strategiche amplifica l’impatto del disservizio, colpendo non solo chi vive in condizioni di fragilità ma anche il sistema di trasporto pubblico nel suo complesso.
L’urgenza di un cambio di rotta
Con un Giubileo che richiamerà milioni di pellegrini e visitatori nella capitale, garantire l’accessibilità è una esigenza che non può più essere rimandata. La manutenzione straordinaria degli impianti deve diventare una priorità assoluta per Atac e per l’amministrazione capitolina, perché la disabilità non è una condizione temporanea e la libertà di movimento è un diritto fondamentale.