Dl fiscale: vietati pagamenti in contanti superiori a mille euro dal 1° gennaio
Stop al riciclaggio e all’evasione fiscale. È lo scopo delle nuove misure portate avanti dal decreto fiscale che porterà il tetto massimo di pagamento in contanti a mille euro
Il 2022 porta con i buoni propositi. Infatti, arrivano nuove disposizioni per combattere l’evasione fiscale. Le misure sono state previste dal decreto fiscale 124 del 2019 che accompagnerà la Legge di Bilancio 2020.
Tra le misure preventive dal 1° gennaio, ritorna il limite per il pagamento in contanti di mille euro, contro i 2mila concessi attualmente. Quest’ultima soglia era stata attuata nel luglio 2020, quando era stato abbassato il tetto massimo che precedentemente corrispondeva a 3mila euro.
Inoltre, chi non rispetterà alla legge subirà una sanzione di mille euro.
Il limite verrà applicato a tutte le operazioni sia tra persone fisiche che giuridiche, come enti collettivi e società. Tuttavia, la misura non intaccherà prelievi e versamenti. Infatti, saranno consentiti i versamenti su conti bancari e prelievi di importo maggiore.
Per combattere l’evasione fiscale, non si può non favorire il pagamento digitale, unico modo per garantire operazioni tracciabili e trasparenti ed evitare e limitare quelle in nero. Attualmente l’Italia è uno dei Paesi più arretrati dal punto di vista delle transizioni digitali, rispetto ai Paesi europei.
Questa operazione di prevenzione però non è una novità. Infatti, sarebbe ad oggi la nona in vent’anni. Gli scorsi governi avevano giocato a ribassi e rialzi: già nel 2011 il governo Mario Monti aveva proposto il tetto di mille euro, poi rialzato da Matteo Renzi a 3mila.
L’Unione europea nel 2011 aveva proposto, per frenare il riciclaggio e il finanziamento al terrorismo, di fissare una soglia massima delle operazioni in contanti di 10mila euro. Questa misura, che verrà applicata in Italia di ribasso del tetto massimo, è attualmente attuata soltanto nei paesi come Francia, Portogallo, Grecia, Spagna e Belgio.