Dl Green pass, via libera all’imposizione per lavoratori di scuola e Rsa
Il CdM approva una prima estensione, a breve un intervento più ampio. Per il personale delle residenze sanitarie è previsto l’obbligo vaccinale, e il dibattito si infiamma di nuovo
Disco verde della Camera al Decreto “per fronteggiare l’emergenza da Covid-19 in ambito scolastico, della formazione superiore e socio sanitario-assistenziale”, per gli amici Dl Green pass. Il testo, precedentemente approvato dal Consiglio dei Ministri, prevede una prima estensione dei vincoli sanitari, cui seguirà un ulteriore intervento. Che verosimilmente verrà formalizzato la prossima settimana, in base a una sorta di strategia dei piccoli passi.
Disco verde al Dl Green pass
Montecitorio ha dunque dato via libera al Dl Green pass, con voto favorevole di tutte le forze di maggioranza. Alla prova dell’Aula, infatti, è rientrato il dissenso della Lega che nei giorni scorsi aveva appoggiato – contro il parere del Governo – alcuni emendamenti di FdI.
Rispetto alle indiscrezioni, il Decreto “risparmia” la Pubblica Amministrazione e le restanti categorie di privati. Per ora, almeno, perché pare che il Premier Mario Draghi abbia anticipato che a breve ci sarà un’azione di più ampio respiro.
Intanto il provvedimento impone il certificato verde al personale esterno della scuola e dell’università, e il vincolo dell’antidoto per gli operatori (anche esterni) delle Rsa. Rinfocolando un dibattito in cui è entrata anche la Fondazione GIMBE, secondo cui «dal punto di vista scientifico tutte le carte sono in regola per istituire l’obbligo vaccinale».
La versione di GIMBE
Nel suo report settimanale, l’ente che monitora l’andamento della pandemia ha sottolineato «l’elevato profilo di efficacia e sicurezza» delle somministrazioni. Dato che riflette le buone notizie sui nuovi casi di contagio, tornati a calare dopo 9 settimane, e sui ricoveri, il cui incremento ha frenato ancora.
Il presidente Nino Cartabellotta, comunque, ha ricordato anche che «oggi non esistono i presupposti epidemiologici per conquistare la cosiddetta immunità di gregge». Questo perché i vaccini non conferiscono un’immunità totale, la loro validità si riduce dopo 6 mesi, e nessun siero è stato approvato per i minori di 12 anni.
Anziché inseguire chimere, dunque, «l’obiettivo di salute pubblica» dovrebbe essere «quello di vaccinare tutti coloro che non presentano specifiche controindicazioni». In tal senso, è certamente d’aiuto il parere positivo espresso dall’Aifa sulla terza iniezione, almeno per i soggetti fragili.
In ogni caso, come ha precisato l’organizzazione sanitaria, tutte le scelte spettano alla politica, che in effetti sembra condividere l’impostazione. Secondo i rumours, infatti, il Dl Green pass è propedeutico a rendere il passaporto sanitario coercitivo per tutti i lavoratori entro la fine di ottobre. Tuttavia, tra un obbligo di inoculazione occulto e uno palese, non è affatto detto che non sia proprio quest’ultimo ad avere, alla fine, i minori… effetti collaterali.