Roma. Dopo gli sgomberi le famiglie vanno nei residence
60 famiglie in alcune strutture convenzionate con il Comune di Roma. Ma i Movimenti non ci stanno
La notizia degli sgomberi degli stabili di via delle Acacie e della scuola Hertz, al Tuscolano, occupati dai Movimenti per la Casa, è di questa mattina. Le famiglie sgomberate – circa 60 – sono state successivamente sistemate in strutture convenzionate con il Comune di Roma e in alcuni residence, in diverse zone della città.
Una soluzione, questa, che non piace ai Movimenti. “Proprio noi – dichiarano – che vogliamo la chiusura dei residence, uno sperpero di denaro pubblico, siamo costretti ad andarci, con la morte nel cuore. È assurdo”.
Ai Movimenti non è andato giù nemmeno “l’approccio muscolare della Forza Pubblica” in occasione degli sgomberi che, secondo Paolo Di Vetta, leader dei Blocchi Precari Metropolitani di Roma, “poteva essere fatto in maniera diversa”. “Questo non abbassa la tensione, la alza” – ha continuato Di Vetta, sostenendo che “doveva essere l’amministrazione comunale a gestire direttamente la questione, dato che oggi scadeva la ‘tregua’ dopo il parere negativo della Magistratura al dissequestro (le strutture erano state sequestrate lo scorso 19 marzo, ndr), e le due strutture andavano perciò riconsegnate”.
Già ieri a Radio24 Di Vetta aveva dichiarato che “c’è una tensione che sta crescendo” e che “se la questione di ordine sociale che riguarda il diritto all’abitare continua ad essere affrontata in termini di ordine pubblico problemi ci possono essere”.