Dott. Francesco Russo: “Perché mi candido nella Lista Ippocrate alle elezioni dell’ Ordine dei Medici e Odontoiatri di Roma e Provincia”
“La mia stella polare – dice Francesco Russo – da sempre è stato il Paziente: per il paziente ho fatto di tutto, spesso sacrificando la mia vita personale e il lato economico”
Le elezioni per il rinnovo dei Consigli degli Ordini professionali hanno generalmente bassissime partecipazioni degli iscritti al voto, da sempre. Questo è ancora più vero per gli Ordini dei Medici e in particolare per quelli di dimensioni maggiori come Roma: a Roma su quasi 53.000 iscritti (medici ed odontoiatri, alcuni con doppia iscrizione) che ne fanno il più grande Ordine di Italia e di Europa.
Il valore della mia candidatura all’Ordine dei Medici di Roma
Ho deciso insieme ad altre amiche ed amici di candidarmi – tra difficoltà indicibili – a queste elezioni che si terranno a fine settembre 2024 per una Lista che abbiamo voluto chiamare non a caso “Ippocrate” e che si contrappone a quella attualmente in carica, perché credo sia necessario dare una svolta vera e profonda al nostro Ordine Professionale troppo spesso individuato come incarico prestigioso senza molti oneri ma con tanti onori.
Innegabilmente e senza alcun pericolo di essere smentito, fino ad oggi la elezione al Consiglio Direttivo dell’ Ordine di Roma e Provincia – a differenza di molti altri Ordini italiani – è stata sostanzialmente appannaggio di pochi gruppi più o meno grandi e tutti fortemente sindacalizzati. E quindi legati direttamente o indirettamente a interessi e prerogative che a mio giudizio mal si conciliano con la auspicata indipendenza ed autonomia ordinistica da tutti sbandierata.
Mi candido nella Lista Ippocrate che non è sindacalizzata, né politicizzata in senso partitocratico, soprattutto per dare un segnale di forte cambiamento ai tanti medici e odontoiatri di Roma e Provincia spesso sfiduciati ed amareggiati per le loro condizioni lavorative e quindi lontani dalle problematiche di stretta natura ordinistica che invece sono importantissime a partire dal Codice Deontologico. La mia in questo senso è letteralmente una vera e propria chiamata alle urne soprattutto di chi non è mai o quasi mai andato a votare.
La Lista Ippocrate
Io credo fortemente nella professione medica, perché è stata la mia scelta da quando avevo 12 anni e ha segnato fortemente il mio cammino terreno soprattutto dal punto di vista umano e della mia personalità. Ho sempre voluto fare il medico e tanti anni fa (pletora medica!) mi trovai nel dover scegliere tra il farlo qui in Italia o emigrare per lavorare e cercare migliori condizioni come invece oggi fanno sfiduciati e disillusi tantissimi giovani e meno giovani medici italiani.
Scelsi l’ Italia e lo rifarei anche oggi perché io amo questa professione e voglio svolgerla nel mio Paese: decisi di combattere la buona battaglia rimanendo qui e credo di aver fatto bene, anche se ho faticato tantissimo per farlo.
Le prima priorità del nuovo Ordine dei Medici dovranno essere quelle di creare condizioni per consentire la maggiore possibile partecipazione al voto dei suoi iscritti, in primis a partire dalla immediata introduzione anche a Roma delle modalità di Voto elettronico dal proprio PC. Solo così sarà possibile alzare la piattaforma di chi vota e consentire nella pratica un più sano dibattito anche tra chi oggi non vota e non ha mai votato.
Altra priorità deve essere la strenua difesa e possibilmente miglioramento del nostro Codice Deontologico affinché si blindi, rispetto ai tentativi di intromissione della politica partitocratica e del sindacato nelle nostre autonome e indipendenti scelte professionali. Il medico diagnostica e cura solo in scienza e coscienza e non può essere soltanto un mero esecutore di diktat politici calati dall’ alto magari in nome di risultanze scientifiche emergenziali e poco corroborate da dati veramente scientifici.
La cura e il benessere del paziente come stella polare
La mia stella polare da sempre è stato il Paziente: per la sua vita ho fatto di tutto e di più solo per Lui spesso sacrificando la mia vita personale ed il lato economico non badando ai risvolti di carriera: chi mi conosce bene lo sa ed io oggi ne sono soddisfatto e mi sento appagato da questa scelta.
Ho intrapreso quello che ancora oggi rifarei per intero perchè la nostra professione deve essere come nel mio caso libera, decorosa, dignitosa, autonoma e indipendente da conflitti di interessi di qualsiasi natura (soprattutto industriali): un medico fortemente condizionato da altri che non sia il suo paziente, ben difficilmente potrà fornire una cura ottimale perché alla fine dei giochi ne sarà condizionato e magari lo sarà senza neanche accorgersene specie se ci incammineremo vero il cd pensiero unico medico, da me fortemente temuto e combattuto. Io provengo da una famiglia fortemente laica e democratica e ho sempre avuto presenti questi valori fondanti della nostra Repubblica, così come ritengo decisiva la mia educazione religiosa.
La legge istituiva dell’ Ordine dei Medici è stata fatta addirittura prima della Carta Costituzionale della Repubblica Italiana, questo a dimostrazione della importanza che è stata attribuita da subito alla professione medica in una Italia povera, piena di macerie e distrutta dalla guerra. Quindi la nostra bella professione nei fatti va rispettata ed in primis ciò va fatto da chi andrà al Consiglio dell’ Ordine di Roma – che detta la linea a tutta Italia con i suoi numeri – che deve essere autorevole, capace e indipendente, decoroso e dignitoso.
Rinnovarci: dobbiamo farlo
Insieme alla Lista Ippocrate prepareremo durante il quadriennio – se scelti dagli elettori – ad introdurre nella prossima tornata elettorale dal 2028 in poi un folto gruppo di giovani colleghe e colleghi ben preparati in tutti gli aspetti ordinistici a rimpiazzarci a fine mandato: la nostra sarà una Lista che interrompe per la prima volta la cristallizzazione degli incarichi e delle candidature ordinistiche (sempre le stesse!) cui da sempre siamo stati testimoni.
Per cambiare e rinnovare veramente il nostro Ordine Professionale ci vuole assolutamente gente nuova e capace, professionisti che si misurino da sempre sempre o prevalentemente con la loro attività professionale nei singoli campi: non ritengo sia giusto che l’ Ordine debba sempre essere appannaggio di chi fa questa attività quasi fosse il suo unico mestiere o quasi. Ci vuole rotazione e ci vuole aderenza ai dettati della Legge.
Io desidero fortemente un Ordine che sia una vera Casa di Vetro, trasparente nei suoi processi decisionali, disciplinari, amministrativi, contabili e finanziari: un Ordine che sia sobrio nelle sue entrate e soprattutto nelle sue uscite facendo appena entrati se eletti una attenta verifica amministrativa-contabile e se serve una due diligence dei conti.
Io desidero un Ordine che dia conto ad ogni suo iscritto che lo richieda – nell’ ambito delle Leggi – delle sue attività amministrative e contabili-finanziarie senza costringerlo a ricorrere ai Tribunali per avere la documentazione richiesta: cosa che purtroppo è già successa.
Lottare per qualcosa e non contro
Io desidero un Ordine dove si lotti per qualcosa e non contro qualcuno: io non ho mai avuto nella mia vita nemici, semmai ho avuto avversari ma con tutti ho cercato di cooperare e di trovare la mediazione per giungere al risultato del miglioramento del bene comune.
Io desidero un Ordine che potenzi il suo aspetto culturale – aprendo per esempio al Territorio tavoli permanenti e partecipati dove si possano portare critiche e proposte bottom-up: per esempio potenziamento dell’ aspetto culturale ordinistico soprattutto ma non solo per i più giovani in quelle materie cardini ordinistiche che sono il Giuramento di Ippocrate, gli aspetti disciplinari, il Codice Deontologico e che diffonda il gusto del rispetto della Legge e del Paziente soprattutto in relazione al rapporto Medico-Paziente ed alla giusta empatia con il nostro assistito che è il vero cardine insieme alla preparazione professionale individuale per la prevenzione del contenzioso medico-legale e delle aggressioni così frequenti.
Le aggressioni a medici e infermieri
La imponente fuga dei nostri medici ed odontoiatri all’ estero (e non solo verso la sanità privata italiana) così frequente nei giovani ma anche nei meno giovani, unitamente al fenomeno preoccupante e dilagante delle aggressioni verbali e fisiche delle nostre Colleghe e Colleghi sui posti di lavoro (soprattutto nel SSN), ci impone TUTTI di riflettere e di dire a noi stessi in primis da dove ripartire e dove possiamo migliorare.
La mia opinione personale è che il cardine di questa imponente operazione più di tipo culturale che legislativo o repressivo deve essere in Italia la nascita di nuovi consigli direttivi degli Ordini Professionali migliori e più liberi, che siano capaci di interagire senza paura con la politica partitocratica e con il sindacato e di dire la propria anche se in difformità da questi poteri forti senza temerne il contrappasso.
Quanto all’ Enpam, per il poco che posso contare io, dico che sono contrario da sempre a scelte talebane ed estremiste su questo gigante economico e ritengo che il nostro Ente previdenziale debba continuare a svolgere la sua attività in autonomia pur sorvegliato dagli iscritti e dal Ministero vigilante: auspico tuttavia alcuni correttivi in senso di maggiore sobrietà degli incarichi (oggi sotto gli occhi di tutti) e di un percorso che lo avvicini di più alle Colleghe e Colleghi ed anche qui auspico rotazione degli incarichi e delle persone per garantire maggiore partecipazione anche delle sedi minori: ci vogliono sicuramente correttivi e riforme dell’ Enpam in tal senso.
Se verrò scelto ed eletto dalle Colleghe e i Colleghi di Roma e Provincia, prometto che ce la metterò tutta per promuovere queste condizioni e per essere al loro servizio.
Dottor Francesco Russo, Medico Chirurgo
Ricercatore Confermato Dipartimento di Scienze Chirurgiche
Università di Roma Tor Vergata