Dott. Giuseppe Di Bella: lettera ai partiti prima delle elezioni del 25 settembre
Il Dott. Giuseppe Di Bella scrive una lettera aperta ai partiti politici chiedendo impegni a favore della libertà di cura e di ricerca
Il Dott. Giuseppe Di Bella, promotore della terapia antitumore del padre, Prof. Luigi Di Bella scrive una lettera aperta ai partiti politici chiedendo impegni a favore della libertà di cura e di ricerca:
“Ritengo di interpretare convinzioni, istanze, richieste, ampiamente condivise in Italia chiedendovi di inserire nel Vostro programma elettorale, nel caso che non li comprenda già,
La libertà di ricerca e di cura del medico secondo:
Il giuramento di Ippocrate;
La medicina basata sull’evidenza, EBM (Evidence Based Medicine. Codificata dal BMJ-Medicine);
La dichiarazione di Helsinki sull’etica medica;
La libertà di ricerca scientifica.
Primo e significativo precedente
Nel 1996, il governo di sinistra nominò presidente della CUF (commissione unica del farmaco, oggi AIFA) il Prof. Silvio Garattini, che bloccò la prescrizione da parte del medico e la distribuzione in farmacia della melatonina. Il governo, accogliendo la richiesta del Prof. Garattini, con il decreto 161 del 25 marzo, stabilì che la prescrizione della melatonina era penalmente perseguibile.
Accogliendo il ricorso dei pazienti, che si erano mobilitati, il decreto fu dichiarato incostituzionale e ritirato. Il Prof. Luigi Di Bella, malgrado il decreto aveva sempre prescritto la Melatonina e firmato le ricette .
La legge Di Bella del 1998
Nel 1998 sotto la crescente pressione dell’opinione pubblica , il governo fu costretto ad approvare la cosiddetta “legge Di Bella” (articolo 3, comma 2 D.L. n. 17 del 23 febbraio 98, conv. con modificazioni, dalla legge 8 aprile 1998, n. 94), che affrancava il medico dai vincoli politici delle linee guida ministeriali e gli consentiva di prescrivere al di fuori dei vincoli burocratici secondo le evidenze scientifiche pubblicate nelle banche dati biomediche, la medicina basata sull’evidenza, i postulati etici ippocratici.
Secondo precedente
Sotto la pressione dell’opinione pubblica e manifestazioni, nel 1998, il governo di sinistra fu costretto “obtorto collo”, a sperimentare il Metodo Di Bella. E’ ampiamente documentato con dati pubblicati e verificabili che la sperimentazione fu totalmente destituita di ogni dignità scientifica e indicazione clinica.
La relativa documentazione con verbali ministeriali , perizie, relazioni dei NAS, ecc… nel libro inchiesta di Vincenzo Brancatisano, “Un po’ di verità sulla terapia Di Bella”, edito da Travel Factory, 1999. Nel libro “La scelta antitumore, prevenzione, terapia farmacologica e stile di vita” – Uno Ed, Macro Ed 2019 , un intero capitolo documenta le numerose e gravi anomalie che hanno totalmente delegittimato la sperimentazione. Nel sito Metodo Di Bella lo trovate qui.
La documentazione dettagliata e certificata con verbali dei NAS, analisi sui difetti di preparazione e somministrazione dei prodotti usati in sperimentazione, critiche alla programmazione e conduzione della sperimentazione anche in un editoriale della prestigiosa rivista scientifica British Medical Journal.
Le perizie che testimoniano guarigioni con il Metodo Di Bella
In base a una sperimentazione di questo genere, sono respinti ricorsi per ottenere il MDB di tanti pazienti che hanno documentato con esami ematochimici strumentali, perizie di CTU, la guarigione con MDB dopo il fallimento dei protocolli oncologici. A ulteriore e definitiva smentita della sperimentazione ministeriale del 1998 la pubblicazione sulle maggiori banche dati biomediche dell’efficacia antitumorale dei singoli componenti del MDB, e dei risultati clinici su oltre un migliaio di pazienti curati con MDB in Pub Med e con 47 pubblicazioni, 27 articoli, 6 libri.
Terzo precedente
Nel 2007, il governo Prodi, con la Legge Finanziaria 2007 (al comma796, lettera Z), ha abrogato la “Legge Di Bella” (articolo 3, comma 2 D.L. n. 17 del 23 febbraio 98), in base alla quale per 9 anni i medici avevano potuto prescrivere secondo i postulati ippocratici ed etici di scienza e coscienza, farmaci di cui esisteva un razionale impiego scientificamente testato, ma non previsto dalle linee guida ministeriali.
La libertà di scelta del medico in scienza e coscienza
Quarto precedente
Il programma di azzeramento della libertà del medico di prescrivere secondo le evidenze scientifiche sta ormai rapidamente concludendosi, come evidenziato dal nuovo codice deontologico che penalizza ogni medico che non si attenga scrupolosamente a certi dictat terapeutici, indipendentemente dai risultati ottenuti sul paziente, dando al contrario ampie coperture medico legali a medici responsabili di eventi anche gravi, se si sono attenuti al prontuario. Non è che una forma mascherata di intimidazione perfettamente coerente con l’ipocrisia, denominatore comune e collante di queste lobby.
Quinto precedente
Fine programmata della libertà di ricerca scientifica, codificata nel decreto legge N° 158 del 13 sett. 2012 e nella legge N° 189 del 8 nov. 2012, che prevede gravissime sanzioni disciplinari e pecuniarie ai ricercatori che, come il Prof. Luigi Di Bella, senza il benestare di comitati etici, osino intraprendere studi clinici e ricerche scientifiche, anche se in autonomia e autofinanziati.
E’ finita la libertà, non solo di cura ma di ricerca. Hanno creato le condizioni per cui solo le multinazionali saranno autorizzare a finanziare studi clinici finalizzati alla registrazione di farmaci con procedure di cui si conoscono e sono stati denunciati gli espedienti e trucchi statistici per arrivare comunque alla registrazione e relativo profitto.
Eliminare l’obbligo vaccinale
Eliminazione definitiva dell’obbligo vaccinale imposto col ricatto, senza dare malgrado numerose, autorevoli e reiterate contestazioni, spiegazioni, certificazioni, documentazioni sulla loro reale efficacia potenziali eventi avversi a breve o lungo termine.
E’ stato imposto un obbligo vaccinale in totale assenza di studi preclinici, di dati scientifici chiari esaustivi sui vaccini mRNA, malgrado autorevoli e gravi contestazioni:
Le contestazioni di due premi Nobel Luc Montagner, Tasuku Honjo. E di Robert Malone, lo scienziato che ha messo a punta la tecnica mRNA, del virologo in assoluto più autorevole in termini di pubblicazioni e citazioni su tutte le banche dati biomediche Didier Raoult, del Prof. Giulio Tarro, allievo di Sabin, il più titolato virologo italiano e della più esperta ricercatrice chimica e farmacologa sui vaccini in Italia, la Dr.ssa Loretta Bolgan.
Da una significativa e chiarificatrice relazione della Dr.ssa Bolgan documentata con riferimenti della letteratura:
“I vaccini a base genica possono causare interferenze sul DNA mediante la trascrittasi inversa, in pratica modificare gli acidi nucleici con potenziali rischi di induzione tumorale: Trascrizione inversa / interferenza genetica: modificazioni cosiddette epigenetiche, induzione e o progressione di tumori. documentata in prestigiose riviste medico scientifiche internazionali.
Questi vaccini possono portare a una rottura della tolleranza immunologica e questo meccanismo porta a slatentizzare tumori, magari già risolti, oppure ad attivare tumori di nuova insorgenza, può slatentizzare patologie autoimmunitarie, degenerative e quindi causare anche dei danni a breve termine, di grave entità.
I danni legati all’intossicazione da spike
A questo, dobbiamo aggiungere anche dei danni legati alla proprietà stessa del virus, quindi le patologie cardiovascolari proprio per la spike che viene prodotta attraverso il vaccino, e tutte le problematiche dovute all’intossicazione da spike, che possono causare un vero e proprio avvelenamento dell’organismo.
Molte pubblicazioni reperibili su www.pubmed.gov confermano pienamente il dato.
Questi scienziati sono stati prima ignorati, poi diffamati, ridicolizzati dai nostri mainstream, nella totale indifferenza e disinteresse di una classe politica che non ha minimamente preso in considerazione denunce così gravi, pareri così autorevoli totalmente esenti da conflitti di interesse su problemi e temi vitali di questa rilevanza etica e sociale .
Si richiede la nomina da parte del Ministero della Salute di Comitati Tecnico Scientifici esclusivamente in base a reali e documentate competenze clinico-specifiche , alla totale e certificata assenza di conflitti d’interesse finanziari ideologici , politici.
Ringrazio dell’attenzione e vi saluto cordialmente,
Giuseppe Di Bella