Draghi: “Consapevole della disperazione, ma non c’è data per le riaperture”
“Non ho una data per le riaperture perché dipende dall’andamento dei contagi e delle vaccinazioni nelle classi a rischio”, ha affermato il premier Draghi
Le proteste si susseguono da nord a sud, solo a Roma dopo quella di Montecitorio il 6 aprile, ieri la manifestazione del Movimento Autonomi e Partite Iva, ma la richiesta è una sola: tornare a lavorare.
“La miglior forma di sostegno sono le riaperture e sono consapevole della situazione di disperazione” di molti, ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta ieri 8 aprile, e ha chiarito che “bisogna condannare la violenza ma comprendo il senso di smarrimento” sulle mancate riaperture.
Sui vaccini poi ha detto: “La disponibilità di vaccini non è caduta, non è calata, ed i numeri delle somministrazioni sono tornati a prima di Pasqua ed il trend sta seguendo la programmazione: non ho dubbi che gli obiettivi vengano raggiunti”.
Con che coscienza le persone saltano la lista per vaccinarsi?” ha proseguito. “La priorità”, ha aggiunto, “deve essere riservata alle persone anziane anche alla luce del tasso di mortalità”.
Draghi: “Non c’è una data per le riaperture”
“Se riduciamo il rischio di morte nelle classi più esposte si riapre tutto con molta più tranquillità. La disponibilità di vaccini c’è”. Ieri il ministro del Turismo Massimo Garavaglia (Lega) aveva parlato dell’urgenza di pianificare le riaperture, soprattutto per le grandi strutture alberghiere che non possono organizzare la ricettività al pubblico in pochi giorni. Il ministro come possibile data aveva avanzato quella del 2 giugno.
“Non ho una data per le riaperture perché dipende dall’andamento dei contagi e delle vaccinazioni nelle classi a rischio”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Mario Draghi.