Draghi si è dimesso, Conte vuole fatti e non parole. E’ scacco al re
Con il governo Draghi è cresciuta l’inflazione, lo spread, gli interessi sui mutui e il potere di acquisto dei salari è sceso fortemente
Draghi si è dimesso. È venuto meno il patto di fiducia esistente con il movimento 5 stelle, le richieste avanzate correttamente da Giuseppe Conte, sono state recepite solo a parole. Ma visto che il presidente dei 5 stelle, nell’interesse del popolo italiano pretende i fatti, pertanto sta interpretando la politica con la P maiuscola.
19 milioni di evasori, dice il Fisco
Con questo governo è cresciuta l’inflazione, lo spread gli interessi sui mutui, il potere di acquisto dei salari è sceso fortemente. L’inflazione a doppi numeri le categorie imprenditoriali protestano in maniera forte il loro disappunto i sindacati insoddisfatti la parte datoriale trattata malissimo, l’Agenzia delle Entrate racconta che in Italia vivono 19 milioni di evasori.
E non pochi italiani accolgono con soddisfazione le dimissioni del premier, che in maniera maldestra si è insinuato nell’agone politico, cercando di annullare il potere del Movimento 5 stelle avallando di fatto l’operazione Insieme per il futuro.
Il ministro degli esteri Luigi Di Maio, che oggi rappresenta un’aggregazione politica, avrebbe dovuto lasciare il suo posto ad un esponente 5 stelle, in quanto la nuova formazione politica non ha sottoscritto alcun patto di governo.
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Conte non ha avuto paura di contrastare Draghi
Conte a testa alta non si è fatto intimorire dalla presunta capacità governativa del premier, che per anni ha gestito il suo potere con disponibilità finanziare infinite. Oggi che si trova a gestire un Paese con difficolta finanziarie e tanti problemi, le sue teorie filosofiche che non prevedono mai variabili, è fallita.
È poco comprensibile la posizione del centro destra che lo vuole ancora premier. Nonostante, con un senso della politica uguale a zero, questo governo sta minando la solidità della piccola e media impresa.
La piccola e media impresa che tradizionalmente sostiene il centro destra. Conte con queste sue decisioni ha certamente preso il posto di una sinistra statalista e di una destra incapace di scelte per una Politica veramente a servizio dei cittadini.
Mauro D’Ambrogio