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Draghi: “Via impedimenti burocratici per fonti rinnovabili”. Occasione per la Valle del Sacco?

Sui terreni agricoli inquinati (non utilizzabili finché la natura non li rigenera) una soluzione potrebbe essere quella del fotovoltaico

Valle del Sacco

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Nell’informativa al Senato sugli sviluppi e le conseguenze del conflitto tra Russia e Ucraina, come riportato da Adnkronos, è intervenuto il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, rivelando che “il governo si è mosso con la massima determinazione per eliminare i vincoli burocratici che limitano l’espansione delle rinnovabili in Italia“.

Valle del Sacco
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“L’energia rinnovabile – ha proseguito il premier – resta infatti l’unica strada per affrancarci dalle importazioni di combustibili fossili e per raggiungere un modello di crescita davvero sostenibile. Il governo si impegnerà per smontare le barriere burocratiche che impediscono gli investimenti“.

Draghi: “Togliere vincoli burocratici per fonti rinnovabili”

Una mossa che può indubbiamente creare delle opportunità concrete per molte zone del Paese. Per la Valle del Sacco, ad esempio, l’occasione è ancora più significativa, considerato lo stato dei terreni (contaminati) della zona.

Su quei terreni agricoli inquinati, e quindi non utilizzabili finché la natura non li rigenera, una soluzione potrebbe essere rappresentata dal fotovoltaico. Installando parchi fotovoltaici, infatti, si potranno rendere produttive aree che rimarrebbero inutilizzate per svariati anni. E per di più, si consentirà la produzione di energia elettrica da una fonte rinnovabile.

Opportunità per la Valle del Sacco?

Come riportato da politica7.it, sul tema è intervenuto Lino Perrone, vice presidente di Confimprese. “La realizzazione di parchi fotovoltaici nei terreni compresi in area Sin (Sito di interesse nazionale) è una straordinaria opportunità“, ha spiegato.

“Risolve contemporaneamente due problemi: quello di consentire ai terreni di rigenerarsi e offre ai proprietari degli stessi l’opportunità di ricavare reddito da investire sullo sviluppo delle proprie aziende. Senza parlare poi del contributo che si riesce a dare al fabbisogno energetico nazionale attraverso la creazione di energia senza inquinare l’ambiente”.