E’ morto il medico cinese che diede l’allarme sul coronavirus. Non venne creduto
Li Wenliang aveva 34 anni, è stato tra i primissimi a dare l’allarme sulla presenza di un virus che si stava diffondendo a grande velocità nella zona di Wuhan
"È morto il dottor Li Wenliang, medico di Wuhan che aveva cercato di dare l’allarme all’inizio dell’epidemia, ma era stato redarguito dalla polizia". Questa BreakingNews è stata lanciata nella notte (pomeriggio in Italia) dal Global Times, giornale di Pechino controllato dal Quotidiano del Popolo.
C’erano medici ospedalieri a Wuhan che a fine dicembre credevano di aver individuato la "misteriosa polmonite" di cui parlavano le autorità. Avevano lanciato su una chat di giovani dottori che si erano laureati nel 2004 il dubbio che si trattasse di un ritorno della Sars debellata nel 2003.
L'esponente di rilievo del gruppo, il leader era il dottor Li Wenliang, 34 anni, specialista di oftalmologia. Secondo l’allarme di Li, proprio nel suo reparto erano ricoverati in isolamento sette pazienti con sintomi polmonari gravi. Era il 30 dicembre 2019.
Uno screenshot del suo post ha cominciato a diffondersi: la censura cinese è sempre all'erta. Le autorità di Wuhan hanno mandato la polizia a redarguire i "propagatori di voci" e hanno oscurato la loro chat online. Erano otto quei medici. Breve detenzione per interrogatorio, del dottor Li, poi rilascio e processo per chiudere il caso.
Intanto anche Li è stato contagiato da un paziente. Sembrava che si fosse ripreso e fosse tornato in reparto. Poi altre notizie: si era invece aggravato, fino all’annuncio della morte. Ripagato in parte dalle autorità cinesi, la Corte suprema del popolo cinese ha detto che non aveva "fabbricato notizie". In una maniera falsa, sleale, nella sentenza era scritto che comunque il dottor Li aveva commesso un errore nella diagnosi perché non si trattava di Sars, ma di un nuovo coronavirus sconosciuto. (Nella foto il medico Li Wenliang)