È uno dei borghi più antichi del Lazio, ci vado una volta al mese e ancora mi stupisce: paesaggi mozzafiato
Esiste un borgo del Lazio molto particolare che ha una particolare bellezza: ecco di quale borgo stiamo parlando.
Ci sono tanti borghi nel Lazio che meritano di essere visitati come per esempio Bassano in Teverina che è un piccolo borgo di appena 1100 abitanti, situato a circa 300 metri s.l.m. tra le città di Orte e Viterbo. Poi c’è Boville Ernica, borgo medievale della Ciociaria che si trova su un colle a 450 metri d’altezza tra il Fiume Liri a est, Frosinone a ovest.
Castel di Tora si trova sulle sponde nord-orientali del Lago del Turano ed è immerso in un ambiente molto suggestivo caratterizzato da boschi molto fitti. Castel Gandolfo è uno dei borghi dei Castelli Romani che meglio rappresentano la storia e il paesaggio della zona.
Poi c’è anche Castel San Pietro Romano che è uno dei più piccoli paesi del Lazio e sorge su una collina a 763 metri d’altezza sopra la città di Palestrina. Avete mai sentito parlare di Civita di Bagnoregio?
Si tratta di un bellissimo borgo che sta praticamente scomparendo a causa del terreno su cui è stata costruita la città. Un terreno estremamente fragile che sta franando su sé stesso. Si è candidata per essere inclusa come Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.
Il borgo più bello d’Italia
Pico a quanto pare è uno dei borghi più belli d’Italia. Si tratta di un comune italiano di 2 611 abitanti della provincia di Frosinone nel Lazio. Il territorio del comune di Pico si trova in una fascia altimetrica che va dai 100 m s.l.m. agli 800 m s.l.m., presentando una grande varietà di paesaggi.
Il territorio di Pico è attraversato da alcuni torrenti che scorrono nei valloni che si sono creati tra un colle ed un altro, come il fosso Forma di Sant’Oliva, che scorre proprio sotto il paese.
L’origine del nome di Pico
Ma da dove arriva il nome di questo borgo? Secondo una tesi priva di fondamento deve il suo nome da Picus, mitologico primo re del Lazio generato da Saturno.
Pico ha ispirato i letterati italiani come per esempio Eugenio Montale che nella Elegia di Pico Farnese – scritta a seguito di una sua visita all’amico e scrittore Tommaso Landolfi, nativo di Pico ha descritto il borgo così: “Strade e scale che salgono a piramide, fitte d‘intagli, ragnateli di sasso (…)”.