Ecco come i romani hanno visto l’eclissi solare
L’eclissi solare 2015, in Italia è cominciata, in media, intorno alle 9,15 di stamattina
L'Europa tutta attendeva l'eclissi solare dal 1999, anno in cui la Luna schioccò per l'ultima volta il suo bacio di tenebra alla stella più luminosa della galassia: il Sole. "Sta crescendo altissima l’attesa per l’eclissi, oltre le attese – aveva annunciato nei giorni scorsi all’ANSA Gianluca Masi, direttore del Planetario di Roma – Anche se in Italia sarà solo parziale, sarà comunque un'eclissi rilevante, non ne vedremo di simili per molti anni". Diversamente da noi, in alcuni paesi del nord Europa, insieme alle isole Faroe e alle norvegesi Svarlbard, l'interposizione della Luna tra Terra e Sole ha raggiunto il 70%.
La romanticheria degli astri, per i profani, che la scienza definisce più tecnicamente come eclissi solare dell'equinozio 2015, in Italia è cominciata, in media, intorno alle 9,15 di stamattina ed ha raggiunto il suo culmine circa un'ora dopo. Il prossimo appuntamento con il "Sole nero" è previsto nel 2026, un motivo in più per non lasciarsi scappare l'opportunità, seppur parziale, di esser testimoni di un evento mondiale così raro e spettacolare. Tutti con il naso all'insù quindi, come fosse un enorme flash-mob planetario.
La percezione degli italiani è cambiata a seconda del punto di osservazione e dei mezzi utilizzati. La differente latitudine ha permesso ai valdostani, che detengono il primato, di vedere fino al 67% della superficie solare scomparire, fino ad arrivare al minimo del 39% nelle regioni meridionali dove, in fondo alla classifica, troviamo i palermitani. A Roma, durante il momento clou, la superficie è stata oscurata del 53,76%. E in molti hanno cercato di catturare, anche solo visivamente, quest'evento che interessa tanto la comunità scientifica, quanto le persone comuni. Così se per gli adetti ai lavori la tecnica offre sofisticati mezzi telescopici e, per gli astronauti, addirittura un posto in prima fila, per i comuni mortali esistono dispositivi App e tablet, oltre che la più comoda televisione. L'incontro interstellare è stato trasmesso in diretta tv sulla tv satellitare Sky e sul digitale terrestre Mediaset Premium, ma anche in diretta streaming sul sito del dipartimento di Tor Vergata o su YouReporter.
Poi ci sono quelli meno smart, che si sono ingegnati con strumenti di fortuna, dimostrando la loro temerarietà: anche se il Sole è oscurato, mettono in guardia gli oculisti da sempre, non è consigliabile guardarlo a occhio nudo, pena danni permanenti alla vista. Vetri scuri come quelli della maschera per saldatrice, pellicola fotografica, fogli di carta, foglie, più banalmente degli occhiali da sole e poi materiali reciclati da ogni sorta di oggetti di uso comune. Mentre il Sole pian piano si spegneva, centinaia di lampadine si stavano accendendo. Le lampadine di chi, tra alterne vicende e con un pizzico di gusto in più, è riuscito nell'impresa. Vi mostriamo alcuni dei sistemi più artigianali e meno convenzionali utilizzati dai romani.