Eccoli di nuovo! I centurioni e i risciò si accasano a San Pietro
Sono bastate 72 ore perché i centurioni e i risciò colpiti dalle ingiunzioni tornassero in campo come prima. È cambiata solo la location
Dopo l'entrata in vigore delle ordinanze urgenti, firmate nei giorni scorsi dal commissario straordinario Francesco Paolo Tronca, che hanno di fatto scalzato i finti centurioni dalle loro postazioni storiche al Colosseo, a piazza Venezia, a Fontana di Trevi e al Pantheon, e costretto i conducenti dei risciò (i velocipedi a tre o più ruote) a non percorrere più le loro corse abituali lungo le vie del centro storico interdette dai provvedimenti, sono bastate 72 ore perché i soggetti colpiti dalle ingiunzioni tornassero in campo come prima. È cambiata la location, anche stavolta una di tutto rispetto: l'area compresa tra via della Conciliazione, piazza Pia e lungotevere Castello e Vaticano, dove non vi sono siti vietati dall'ordinanza. I risciò ora parcheggiano a piazza Pia, all' ombra del Cupolone e a pochi metri di distanza da Castel Sant'Angelo, il terzo luogo più visitato di Roma, con un'affluenza media giornaliera di 5000 visitatori. E proprio all'esterno di Castel Sant'Angelo, oggi stazionava un figurante centurione che indossava il caratteristico costume, compreso di spada ed elmo con cresta, intento ad avvicinare i turisti passanti per persuaderli ad una foto ricordo. Se i centurioni arrivano a chiedere 20 – 30 euro per una foto, un risciò può fruttare dalle 200 alle 300 euro al giorno. Di sicuro la situazione non è passata inosservata agl'inquilini del Campidoglio, situazione che era già contemplata nelle ordinanze del commissario Tronca, dove si legge che in caso di necessità potranno essere integrate. "Se il fenomeno viene verificato in altre zone non comprese dagli attuali divieti, si valuterà l'opportunità di inserirle", fanno sapere da Palazzo Senatorio, dove assicurano che l'evoluzione della vicenda è all'attenzione del prefetto.