Edith Bruck contro Meloni, Fulvio Abbate: “Se FdI cancella la fiamma perde il 3%”
Commemorazione del rastrellamento di Roma, Bruck: “Da Meloni parole vuote. Se è sincera cancelli la fiamma”, l’opinione di Fulvio Abbate
In occasione della commemorazione del rastrellamento nel Ghetto di Roma, Giorgia Meloni avrebbe condannato solo in nazismo e non il fascismo. Come sempre le polemiche hanno invaso il Web.
La prima premier donna in Italia ha mai davvero reciso i legami con il fascismo?
Lo abbiamo chiesto a Fulvio Abbate, filosofo e scrittore palermitano, ha scritto su Reporter, Rinascita, La Stampa, Tuttolibri, Il Mattino, Il Messaggero, Il Riformista, Sette, Il Foglio, La Lettura, Gli Altri, Il Fatto Quotidiano, Cronache del Garantista, Linus e, più di recente, Il Dubbio, Linkiesta, il Corriere dello Sport – Stadio, l’Huffington Post e Dagospia.
Edith Bruck contro Meloni: il commento dello scrittore Fulvio Abbate
La prima premier donna in Italia ha mai davvero reciso i legami con il fascismo?
No, perché FdI è radicato in quella tradizione e quindi non da mai una risposta univoca, netta, come aveva fatto Gianfranco Fini che ha definito il fascismo male assoluto. Non si tratta di legami che possono essere tagliati ma di un humus di provenienza.
Inoltre in questo momento la Meloni si sente confortata dai consensi e per questa ragione deve rimanere ambigua. Quando le si domanda del fascismo risponde di essere nata nel 1977, come se abbracciare o meno un’ideologia fosse un fatto anagrafico.
La scrittrice e testimone della Shoah Edith Bruck ha detto in un’intervista su La stampa che la condanna del nazifascismo della Meloni è fatta di parole vuote, pronunciate solo per legittimarsi, e che se davvero è sincera dovrebbe eliminare l’immagine della fiamma dal simbolo di Fratelli d’Italia. E’ d’accordo?
C’è un problema tecnico, la fiamma non viene eliminata perché qualcuno potrebbe appropriarsene elettoralmente e rubare un 3-4%. Inizialmente nel simbolo di FdI c’era una corda tricolore con un nodo come molti ricorderanno. Oggi FdI fa di quella fiamma, fu innanzitutto il simbolo del Movimento Sociale Italiano (MSI), una questione di orgoglio, un’identità rivendicata anche da La Russa, oggi presidente del Senato.
Che cos’è oggi il fascismo?
Il fascismo oggi come ieri è una pulsione, una pulsione emotiva e sociale, presente nella nostra cultura. Una sorta di rifugio sub culturale più che un richiamo ad un regime. Il fascismo non è il ritorno del sabato fascista o il Duce affacciato al balcone di Palazzo Venezia. Il fascismo è anteporre la semplificazione alla complessità della società. Umberto Eco a proposito del fascismo eterno indica i segnali di allarme del fascismo: ad esempio riferirsi ad una classe sociale frustrata, la mania dei complotti, la paura della diversità, l’ossessione per la guerra permanente, l’eroismo e il machismo.
Dall’altra parte ci sarebbe il Pd. Il Pd che ha sostenuto Draghi, un banchiere per conto di Bruxelles che ci ha rovinati, un Pd che sostiene ambientalismo di facciata, diritti civili patinati e dimentica i morti sul lavoro. In un’intervista su Luz lei ha detto “Non voglio neanche prendere in considerazione l’esistenza del PD. Il PD è votato ai Parioli ed è sparito dalle periferie. È un partito d’opinione. Poi possiamo anche dire che il popolo è orrendo, perché oggettivamente lo è; e non per niente il populismo ha una connotazione fondamentalmente di destra, reazionaria”.
Non c’è un’opposizione alla destra neofascista in questo momento, prima lo capiremo e meglio sarà. Da una parte c’è una cultura politica regressiva che non definirei propriamente fascismo, dall’altra parte il Pd che non è un partito di sinistra ma un partito liberista. In questo momento una forza di sinistra e socialista non esiste. Draghi in questo quadro era comunque l’amministratore di condominio migliore che potessimo trovare per gestire la questione PNRR.
Rifondazione Comunista?
Ai miei occhi è irricevibile, perché sull’Ucraina occorre avere una posizione chiara: non si può pensare che la Russia sia un baluardo contro l’Occidente decadente e Putin non fosse il lascito del regime vergognoso dell’Unione Sovietica.
Il Partito Comunista di Marco Rizzo?
Alcune idee mi sembrano valide ma è un partito personale, io sono suo amico e sa ciò che penso. E’ un partito stalinista che vede nella Cina un paese comunista mentre essa è un paese mostruoso. Una forza di sinistra socialista attualmente in Italia non c’è, prendiamone atto.