Elezioni, il ceto medio non c’è più e sparisce anche l’Italia che vota
Per il ceto medio non basta non votare alle elezioni, servirebbe alzare la voce e scendere in piazza contro una classe politica di inetti
Sbagliare è umano, perseverare è demenziale. I due pseudo leader del centrodestra sono fuori dal mondo e continuano imperterriti a commettere errori madornali. Neanche un principiante della politica li avrebbe mai fatti. Strizzano l’occhiolino a una minoranza che protesta e che non rappresenta nulla. Anzi con il blocco dell’area portuale di Trieste, oramai rientrato, avrebbero potuto danneggiare seriamente la ripresa economica che sta raggiungendo un + 6% annuo.
Le scelte sbagliate dei leader del centrodestra, punite dagli elettori
In piena pandemia chiedevano la riapertura totale delle attività, poi di mettere via le mascherine, visto che “non servono assolutamente a nulla”. La sinistra uscita sconfitta dalle urne nel 2018 è tornata ad essere punto di centralità della politica italiana grazie a quel fenomeno del leader padano che usci dal governo su suggerimento di Bersani. Con le amministrative si è verificata un’altissima astensione dal voto. Il primo partito è proprio quello dell’astensione che ha raggiunto il 60%. Sono cittadini che si sentono rappresentati da nessuna forza politica.
La forza della sinistra è pari all’inesistenza della destra
A Roma, per fare un esempio, hanno candidato figli, figlie, fidanzati, cognati. Meglio fermarsi per non sentire troppo cattivo odore a causa di questa classe dirigente disarmante. Si può essere rappresentativi sistemando solo i propri amici e parenti? I due leader della destra pur di ottenere qualche voto in più rispetto all’altro si sono fatti la guerra continuamente e gli elettori, che non sono fessi, li hanno puniti. Leader non in grado di presentarsi al corpo elettorale con un progetto credibile da sottoporre ai cittadini per una reale crescita economica. Hanno abbandonato totalmente il ceto medio e medio alto che paga le tasse in silenzio ed è umiliato da troppo tempo.
Quando avremo una sanità efficiente, garanzie di sicurezza, una scuola riformata dove il merito venga riconosciuto e possa esserci tra gli studenti una libera e onesta competizione negli studi? Chi si dovrebbe preoccupare dei 5 milioni di cittadini che pagano regolarmente le tasse mantenendo falsi poveri, falsi disoccupati, furbetti di vario genere ed evasori parziali o totali?
Per il ceto medio e medio alto non è più sufficiente non andare a votare, servirebbe veramente alzare la voce e scendere in piazza per manifestare il proprio dissenso contro una classe politica di inetti.
Cesare Giubbi