Elio Germano veste i panni di Giacomo Leopardi
“Il giovane favoloso” da oggi nelle sale cinematografiche
Chi non ha dovuto combattere con le poesie di Leopardi a scuola? Quelle poesie che ci hanno imposto di imparare a memoria e che con quel linguaggio arcaico e leggermente pessimista proprio non ci entravano in testa!
Noi studenti lo abbiamo sempre visto come un povero giovane storpio costretto nella sua condizione di malato che non poteva guardare oltre i confini della sua casa natale. Insomma una di quelle persone che, utilizzando un termine moderno, definiremmo “sfigate”.
Ma ciò che i libri mostrano non sempre corrisponde alla realtà; basta leggere, non con l'occhio di uno studente ma con quello di lettore curioso, gli scritti del poeta per comprendere che la sua mente viaggiava lontano, senza la necessità di oltrepassare fisicamente la frontiera di Recanati.
Ed è così che Elio Germano ce lo presenta: un ragazzo con un disagio fisico provocatogli da una malattia, ma curioso del mondo, curioso della vita, che nella sua condizione di sentimentalmente recluso non viveva bene e che, nonostante tutto, ha avuto la volontà di ribellarsi e allontanarsi.
I suoi molteplici interessi, più volte espressi negli scritti, spaziavano dal greco al latino, dalla filosofia all'astronomia, dal sentimento al piacere. Insomma un uomo desideroso di conoscenza disposto a mettere a rischio la sua salute pur di viaggiare e conoscere il mondo, con la voglia di fuggire dalle costrizioni familiari molto rigide di cui si sentiva prigioniero.
La grande mobilitazione studentesca di questi giorni la dice lunga riguardo l'interessamento che il pubblico ha mostrato ancor prima delle recensioni positive. Una pellicola del genere non verrà vista solo dagli appassionati delle opere leopardiane, è adatta a tutti, anche a chi con Leopardi non ha molta familiarità!
È la storia di un viaggio, il viaggio di un uomo alla scoperta di se stesso che ebbe l’accortezza di lasciare scritto ciò che nel mondo e nelle sue esperienze lo colpiva maggiormente. Un uomo che non si è adattato ai dogmi del tempo ma li ha spezzati cancellando quel velo di falsità e apparenza che caratterizzavano la sua famiglia, particolarmente religiosa. La sceneggiatura del film, firmata Ippolita Di Majo, segue meticolosamente gli scritti del poeta: lo Zibaldone, l’Epistolario, La Ginestra, e tante altre. Quindi non una storia romanzata ma la realtà dei fatti visti con estrema autenticità.
Quello che emerge è la vita di un uomo che potremmo definire “rivoluzionario”, ed è questo a renderlo una persona normale con pregi e difetti, più simile a noi di quanto non avremmo immaginato.
In un'intervista, l'attore che lo interpreta, Elio Germano, ha dichiarato che durante la preparazione del personaggio si è impegnato molto nello studio dei suoi testi e questa attività lo ha talmente coinvolto da risultargli difficile terminare lo studio per iniziare l’interpretazione sul set. Leopardi ci insegna i sentimenti, tema sempre attuale che ha il pregio di non cadere mai in disuso, e a viverli pienamente anche se rischiamo di ottenerne solo sofferenza, anche il dolore è un sentimento che vale la pena provare.