Emergenza carceri: muore 82enne a Regina Coeli
Il Garante dei detenuti Marroni: “Alla sua età doveva scontare una pena alternativa al carcere”
Proprio nei giorni in cui il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha smosso le coscienza del mondo politico e non solo sulla situazione drammatica nelle carceri italiane, un detenuto di 82 anni è morto nel carcere di Regina Coeli.
L'uomo si è sentito male all’interno della sua cella. Subito soccorso e trasportato all’ospedale romano di Santo Spirito, è deceduto dopo due giorni di agonia. La notizia di questo nuovo decesso nelle carceri del Lazio, il 15mo dall’inizio del 2013, è stata diffusa dal Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni: "Due settimane fa – ha detto il Garante – il Tribunale di Sorveglianza aveva rigettato la richiesta, presentata dai legali, di differimento della pena per motivi di salute. L’uomo, 82 anni, era affetto da gravi patologie ed era anche stato colpito da ictus. Forse bisognerebbe riflettere sul fatto che una persona con questo quadro clinico ed anagrafico avrebbe dovuto scontare la sua pena in una struttura diversa dal carcere e maggiormente adatta alle sue condizioni".
La vittima, S. C., aveva un fine pena previsto nel 2026. Nel 2005 a 75 anni di età,in preda ad una crisi depressiva dovuta alla sua situazione finanziaria, in quello che fu definito “il suo giorno di ordinaria follia”, aggredì una coppia cui aveva venduto l’appartamento e la falegnameria che gestiva. L’uomo venne ucciso, la donna gravemente ferita. Nel corso della sua detenzione S.C. era stato anche a Rebibbia. Non aveva contatti con l’esterno se non qualche saltuario colloquio con un anziano fratello.
Questa tragedia riaccende i riflettori sulla situazione delle carceri italiani anche se, in ogni caso, un uomo di 82 anni non può scontare la sua pena in galera.