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Emergenza scolastica a Roma: studenti stranieri in difficoltà per l’accesso alle scuole superiori

Uno degli aspetti più complessi riguarda l’inserimento degli studenti stranieri nelle scuole superiori, un segmento dell’istruzione particolarmente delicato

Scuola_Studenti_pexels-max-fischer

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A settembre, come ogni anno, si ripete lo scenario di tensione per i ragazzi che, giunti a Roma attraverso i canali regolari di ricongiungimento familiare, cercano di iscriversi alle scuole superiori. Si tratta principalmente di adolescenti che arrivano da paesi terzi e trovano di fronte a loro porte chiuse nei vari istituti scolastici della Capitale. Il fenomeno sta assumendo proporzioni sempre più preoccupanti, al punto che, come sottolineato da Paola Piva, coordinatrice di Scuolemigranti, “ogni anno si crea una tensione ingestibile tra bambini e ragazzi che hanno il diritto e il dovere di andare a scuola, ma non trovano posto”.

Il ruolo di Scuolemigranti e del servizio Discol

Per rispondere a questa situazione, la rete di associazioni Scuolemigranti, composta da 90 realtà impegnate nell’insegnamento dell’italiano come lingua seconda, ha istituito il servizio Discol, un supporto essenziale per le famiglie straniere che si trovano a dover affrontare il rifiuto da parte delle scuole al momento dell’iscrizione. “In tre anni – racconta Piva – Discol ha gestito oltre 500 casi, aiutando ragazzi e ragazze che, senza il nostro intervento, avrebbero probabilmente rinunciato allo studio”. L’impegno dei volontari ha permesso di risolvere l’86% delle situazioni, ma il problema, soprattutto quest’anno, sembra aver raggiunto dimensioni tali da rendere difficile una gestione efficace.

La difficoltà di trovare posto nelle scuole superiori

Uno degli aspetti più complessi riguarda l’inserimento degli studenti stranieri nelle scuole superiori, un segmento dell’istruzione particolarmente delicato. “Nelle ultime settimane – spiega Anna Nota, responsabile del servizio Discol – per riuscire a iscrivere 10 ragazzi abbiamo dovuto contattare ben 23 istituti di istruzione superiore di Roma. Tutti si sono rifiutati, dichiarando di non avere posti disponibili”. Il rifiuto sistematico degli istituti scolastici pone seri interrogativi sulla capacità della città di Roma di accogliere e integrare questi studenti.

La varietà dell’offerta scolastica nelle scuole superiori rappresenta il primo scoglio. Dopo la terza media, i ragazzi si trovano a dover scegliere tra percorsi formativi molto diversificati, e per chi ha studiato in un altro paese, tale processo di orientamento risulta particolarmente complesso e confuso. Spesso, senza un adeguato supporto, il rischio è che molti di loro inizino un percorso scolastico mal scelto, con conseguenze potenzialmente drammatiche, come lo scoraggiamento e l’abbandono precoce degli studi.

Barriere linguistiche e didattiche

Oltre al problema della disponibilità di posti, un altro grande ostacolo è rappresentato dalla lingua. Gli studenti neo arrivati devono affrontare un percorso intensivo per raggiungere il livello di italiano necessario per seguire le discipline scolastiche. Sebbene alcuni istituti superiori abbiano introdotto strategie didattiche innovative per supportare questi studenti – come il riconoscimento del valore del multilinguismo – la maggior parte degli istituti romani, secondo Scuolemigranti, non sembra ancora attrezzata per far fronte alle esigenze specifiche di questi nuovi studenti.

“È chiaro che servono interventi più strutturati”, continua Paola Piva. “Le iniziative di orientamento scolastico esistenti, pur preziose, non sono sufficienti per rispondere ai bisogni dei ragazzi stranieri appena arrivati in Italia. Ciò di cui abbiamo bisogno è un sistema che possa accogliere questi studenti fin dall’inizio, offrendo loro il giusto sostegno, sia a livello linguistico che educativo”.

La strada da percorrere

Il fenomeno dei rifiuti scolastici e le difficoltà di integrazione linguistica non sono problemi isolati, ma piuttosto segnali di una questione più ampia, che coinvolge l’intero sistema scolastico romano e italiano. L’accoglienza di adolescenti stranieri, spesso disorientati e privi di un adeguato orientamento, richiede uno sforzo coordinato da parte delle istituzioni, delle scuole e delle organizzazioni della società civile. È necessario implementare servizi di orientamento scolastico specificamente dedicati a questi ragazzi, e rafforzare la capacità delle scuole di accogliere e supportare studenti con percorsi educativi diversi.

Nel frattempo, il lavoro di Scuolemigranti e del servizio Discol rimane fondamentale per garantire a questi giovani il diritto all’istruzione. Ma, come ribadito dagli stessi volontari, la soluzione al problema non può arrivare solo dal volontariato: serve un impegno chiaro e forte da parte delle istituzioni.