Emergenza verde a Roma: report di un anno di alberi caduti, vittime e responsabilità
La prima mossa dell’amministrazione capitolina dovrebbe essere la creazione di un censimento aggiornato delle piante a rischio
La città di Roma è stata teatro, nell’ultimo anno, di un dramma silenzioso che si è consumato tra le sue strade, i suoi parchi e i suoi quartieri: la caduta massiva di alberi, un fenomeno che ha toccato oltre 1.000 piante dal marzo 2023 al marzo 2024, di cui più di 600 sono ora al centro di una complessa inchiesta giudiziaria. Una città eterna, ma con un patrimonio verde che sta velocemente declinando, lasciando dietro di sé danni, vite spezzate e responsabilità ancora da chiarire.
Le vittime del crollo degli alberi a Roma
Una vittima tra le vittime: Teresa Veglianti Tra i tanti episodi drammatici legati al crollo degli alberi, uno spicca per la sua tragicità e ha colpito profondamente l’opinione pubblica. Il 28 novembre 2023, in via di Donna Olimpia a Monteverde, Teresa Veglianti, 82 anni, è stata travolta da un olmo di oltre 70 anni mentre passeggiava con il figlio. Decine di soccorritori hanno cercato di sollevare l’albero, ma per la signora non c’era ormai più nulla da fare. Il caso della Veglianti è diventato simbolo dell’inefficienza amministrativa e della mala gestione del verde pubblico che affligge la Capitale.
A quasi un anno dalla tragedia, la Procura di Roma ha indagato due funzionari per omicidio colposo, unitamente ad altre decine di persone coinvolte nella gestione degli alberi. Dirigenti dei servizi operativi municipali e del Dipartimento tutela ambiente del Comune, insieme ai responsabili delle ditte incaricate delle manutenzioni, sono finiti sotto accusa per crollo e disastro colposo. Un fascicolo imponente, mai visto prima per la sua vastità e gravità, che punta il dito contro l’inerzia e le negligenze diffuse nella gestione del verde urbano.
La banca dati delle piante cadute: il primo studio su Roma Le indagini del Gruppo carabinieri forestali di Roma hanno fatto emergere, attraverso la creazione di una dettagliata “banca degli alberi caduti”, una realtà preoccupante. Si tratta di un archivio meticoloso che raccoglie ogni informazione disponibile su ciascuno dei più di 600 alberi crollati: immagini, studi scientifici, storie individuali di ogni pianta. Questo archivio, il primo nel suo genere per dimensioni e approccio investigativo, ha permesso di identificare le principali cause del fenomeno. La più evidente? L’età avanzata degli alberi.
Gli alberi di Roma: pini, platani, olmi
Roma, una città famosa per i suoi pini marittimi e le sue essenze storiche, ha visto il crollo di molti alberi che avevano superato il loro ciclo vitale. Pini, platani, olmi: specie imponenti, secolari, ma ormai deboli, al punto da cadere autonomamente, come avvenuto recentemente per un pino sulla linea ferroviaria Roma-Lido. Tuttavia, l’età delle piante non è l’unico fattore in gioco.
Un piano di sostituzione carente e la mancata manutenzione La relazione degli investigatori ha messo in luce come la pianificazione per la sostituzione delle piante morte sia stata non solo insufficiente, ma anche mal gestita. Alcuni interventi di sostituzione o manutenzione programmati non sono mai stati eseguiti, o sono stati eseguiti in modo parziale o inadeguato. L’inerzia delle amministrazioni locali e la scarsa efficienza delle ditte incaricate hanno aggravato la situazione, estendendo l’emergenza in quasi ogni municipio della Capitale.
Le aree colpite vanno da via Cecilia Metella all’Appio Latino, all’Eur, passando per quartieri centrali e periferici come Testaccio, Cassia, Flaminio, Colli Aniene e Casal Palocco. Il Lungotevere, in particolare, è stato teatro di numerosi crolli, essendo costeggiato da alberi piantati oltre mezzo secolo fa e ormai morenti. La stessa sorte è toccata alle storiche strade consolari, simbolo della grandezza di Roma, ma ora in balia di un verde trascurato e pericolante.
La riforma del verde urbano
L’urgenza di una riforma del verde urbano Il maxi fascicolo aperto dalla Procura ha lanciato un monito chiaro: la gestione del patrimonio verde di Roma necessita di un profondo ripensamento. La morte di Teresa Veglianti è l’episodio più tragico, ma la lista delle vittime rischia di allungarsi se non si interverrà con urgenza. La manutenzione e la pianificazione del verde urbano devono diventare una priorità per le amministrazioni locali, con interventi rapidi e strutturati che possano prevenire nuovi disastri.
Roma non può permettersi di veder cadere i suoi alberi come testimoni di un tempo che passa, senza che vi sia un piano concreto per preservare e rigenerare il suo patrimonio naturale. Le prime mosse dovrebbero essere la creazione di un censimento aggiornato delle piante a rischio, l’introduzione di una rete di monitoraggio continuo e l’avvio di un programma sistematico di sostituzione degli alberi morti con essenze adatte al contesto urbano.