Ennio Morricone contro i licenziamenti al Teatro dell’Opera
Una lettera di solidarietà del Maestro Ennio Morricone indirizzata a orchestrali e coristi del Teatro dell’Opera di Roma
“Desidero esprimere pubblicamente, da cittadino italiano e da musicista, la mia più ferma indignazione per quello che sta avvenendo in queste ore all'orchestra e al coro del Teatro dell'Opera di Roma”. Le parole sono del Maestro Ennio Morricone, trascritte nero su bianco in una lettera di solidarietà agli orchestrali e ai coristi del Teatro dell’Opera di Roma, che, con una procedura di licenziamento collettivo, sono stati esternalizzati. Un piano che, secondo Morricone, di strategico ha ben poco: “Non è con le cosiddette esternalizzaizoni o precarizzazioni che si migliora la qualità artistica”, che invece “nasce dall'affiatamento e dalla consuetudine del lavoro assieme che i musicisti portano avanti con serietà e dignità delle loro condizioni professionali”.
Alcuni contenuti della lettera sono stati visionati dall’agenzia DIRE, e dalla stessa resi noti. “Il licenziamento di una realtà artistica e musicale con un secolo di vita – scrive Morricone – è un atto gravissimo, irreparabile, una ferita portata non solo alla musica e alla cultura tutta, ma anche ai valori fondanti del nostro vivere civile, valori che, proprio nel momento di una grave crisi economica come quella che stiamo vivendo, dovrebbero essere salvaguardati a tutela di un patrimonio che tutto il mondo ci invidia”.
Secondo Morricone, è vero, da una parte, che “la gestione del Teatro può essere razionalizzata e modernizzata”, e quindi “migliorata”, ma è vero anche, dall’altra, che le responsabilità non possono essere “addossate esclusivamente ai lavoratori della musica”, i quali “non possono portarne il peso unilateralmente”. Anche perché è loro il merito, sottolinea il Maestro, di aver “fatto grandi questo coro e questa orchestra. Perché il coro e l'orchestra del Teatro dell'Opera di Roma sono una compagine di prim'ordine”.
Lo sa bene Morricone, legato a orchestrali e coristi da un rapporto anche professionale. Ma non è per “averli diretti recentemente” che “lo affermo”: si tratta di un riconoscimento a livello “nazionale e internazionale”, ottenuto anche “nelle recenti tournee in Giappone e al prestigioso Festival di Salisburgo dove, diretti da un Maestro del calibro di Riccardo Muti, hanno riportato caldi e unanimi consensi. C'erano loro lì, a suonare e a cantare, quegli stessi che ora si tenta di dismettere e di ridurre al silenzio”.