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Epifania nella Capitale, romani e laziali concordano: questi riti sono da fare | Chi non li rispetta, annus horribilis

Dove festeggi? - Romai.it - Pexels

Il 6 gennaio arriva la Befana, ma a Roma come è vissuto questo evento epico? Ecco le tradizioni su cui concordano tutti.

L’Epifania, che cade il 6 gennaio, è una festa molto sentita in Italia, tanto da meritarsi il detto L’Epifania tutte le feste porta via. Questa giornata segna infatti la fine del periodo natalizio e viene celebrata con usanze e tradizioni che variano da regione a regione.

A livello religioso, commemora la visita dei Re Magi a Gesù Bambino, un evento carico di significato per i credenti. Ma accanto alla dimensione sacra, c’è anche una parte più festosa e popolare, incarnata dalla figura della Befana. La Befana, una vecchietta dal cuore d’oro, arriva di notte volando su una scopa per riempire le calze con dolci.

Ma attenzione: chi non è stato buono rischia di trovare carbone, anche se ormai è quasi sempre zuccherato. In molte città si organizzano eventi, mercatini e spettacoli per celebrare l’Epifania, rendendola una giornata perfetta per chiudere le feste con un sorriso.

La calza della Befana

La calza della Befana è il simbolo per eccellenza della festa. Appesa al camino o vicino al letto, è un rito immancabile per i bambini italiani. Cosa ci si trova dentro? Dolciumi di ogni tipo: cioccolatini, caramelle, torroncini e, per i più nostalgici, le caramelle alla menta che sembrano essere uscite da un’altra epoca.

Ma non è solo una questione di zuccheri. In molte case, la calza contiene anche piccoli giochi, mandarini e, per i meno fortunati, il famigerato carbone dolce. Negli ultimi anni, i genitori si sbizzarriscono con calze personalizzate: da quelle a tema cartoni animati a versioni più sofisticate, riempite con prodotti artigianali.

Una statuetta della befana – Romai.it – Pexels

Dove e come festeggiano a Roma?

A Roma, l’Epifania è una festa radicata e ricca di storia. Ma chi è davvero la Befana? La sua figura trae origine dal termine greco Epifania, che significa “manifestazione”, poi evolutosi linguisticamente in “Befanìa”. Questa vecchietta, personaggio mitico e simbolo della festa, affonda le sue radici nella Roma pagana, dove si celebravano riti propiziatori legati al solstizio d’inverno. In epoca romana, era la dea Diana che volava sui campi con le sue ninfe, portando fertilità e benedizioni.

Con l’avvento del cristianesimo, questi riti furono reinterpretati, e la figura della dea si trasformò in una strega benevola, simbolo di purificazione. La scopa che la Befana porta con sé, oltre a essere pratica per volare, rappresenta la pulizia spirituale e la cacciata del male. A Roma, la tradizione si lega anche alla Basilica dell’Ara Coeli, sul Campidoglio, dove viene esposto il Bambinello del presepe. Questa figura, scolpita in legno di ulivo proveniente dalla Terra Santa, è al centro delle celebrazioni religiose. Il tutto spiegato da RomaToday.it.