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Eritritolo: alla scoperta dell’alternativa naturale allo zucchero

Si chiama Eritritolo, è inodore ma dolce, può aiutarci a rendere gustosi i nostri fine pasto disabituandoci allo zucchero

Eritritolo zucchero


L’eritritolo è un polialcol presente in natura nella frutta
, in alcuni vegetali e nei cibi fermentati dall’azione di particolari lieviti.

E’ naturalmente privo di calorie in quanto non metabolizzato dal nostro organismo e a differenza dei dolcificanti di sintesi non induce un aumento della glicemia o alterazioni del microbiota intestinale.

L’eritritolo, cos’è e perché ci viene in aiuto

A differenza di altri polialcoli già utilizzati come dolcificanti alternativi allo zucchero, come lo xilitolo, il sorbitolo e il maltitolo, l’eritritolo è una sostanza facilmente digeribile.

Viene assorbito per il 90% nel primo tratto intestinale e dal sangue viene interamente eliminato attraverso le urine in quanto non metabolizzabile.

Il restante 10% invece raggiunge il colon dove viene parzialmente fermentato dalla flora batterica.
Altro punto a favore dell’eritritolo è l’assenza di alcun retrogusto a differenza di altri dolcificanti come stevia o aspartame.

L’azione antiossidante dell’eritritolo


Vanta una significativa azione antiossidante, possedendo una struttura chimica che lo rende uno scavenger di radicali idrossilici, effetto particolarmente utile nei soggetti diabetici, che notoriamente tendono a più elevati livelli di stress ossidativo.
Non possiede effetti cariogeni in quanto non viene metabolizzato dai batteri presenti nel nostro cavo orale.

Inodore e non soggetto a sviluppo di muffe

Inoltre è inodore, termicamente stabile e non lega quasi nessun liquido, quindi non forma grumi e non fornisce un terreno fertile per lo sviluppo di funghi.
Il suo potere dolcificante è leggermente inferiore rispetto allo zucchero, circa il 70% rispetto a pari quantità di zucchero. Ma basta aumentare la dose di un terzo per raggiungere lo stesso effetto edulcorante.

E’ utilizzato già da diversi anni dall’industria alimentare e si ritrova in etichetta con la sigla E968.

Si è dimostrato sicuro in tutti gli studi effettuati. Negli animali alimentati con elevate quantità di eritritolo per lunghi periodi non si è osservato alcun effetto collaterale. Anche nell’uomo si sono rilevati pochissimi effetti negativi e limitati unicamente a disturbi digestivi per lo più lassativi o di gonfiore addominale; disturbo che può essere facilmente evitato limitando il consumo alla dose massima giornaliera: 15 grammi per i bambini e di 20-35 grammi per gli adulti.

Sconsigliato per i pazienti con insufficienza renale

Di contro, se utilizzato nella preparazione di prodotti da forno tende a seccare l’alimento in quanto non trattiene l’umidità per cui l’impasto va maggiormente idratato. Inoltre il prezzo è sensibilmente più alto di quello dello zucchero, pari o superiore ai 10 euro al Kg.
Andrebbe sempre sconsigliato nei pazienti affetti da insufficienza renale in stadio avanzato in quanto questa molecola viene eliminata per il 90% attraverso i reni con le urine.

In definitiva, questo dolcificante naturale costituisce un’ottima alternativa allo zucchero per coloro che sono in sovrappeso o soffrono di diabete o sindrome metabolica.
Non dimentichiamo però che dovremmo imparare a disabituarci il più possibile al gusto dolce.

Recenti ricerche hanno osservato come nel lungo termine anche i dolcificanti acalorici possono favorire un aumento del peso e l’insorgenza di diabete in quanto non apportano senso di sazietà e inducono, attraverso complessi meccanismi, all’assunzione di ulteriore cibo dolce.