Estate 2020: da Amalfi a Parigi, i luoghi del cuore delle nostre vacanze
Vorrei ritrovare le città e i luoghi che mi mancano e non so quando potrò rivedere: Estate 2020 a Parigi, Londra, Amalfi, la Val D’Orcia e Castello Banfi
Estate 2020. Sembra che ci abbiano tolto le vacanze, pare che ci priveranno del mare, dell’estate, detto da una che poi il mare non l’ha mica tanto amato. Se non fosse per quell’eccezione: Amalfi e la costiera amalfitana, per molti il posto più bello del mondo. Dovremo convivere ancora per un po’ di tempo con il maledetto Covid e la prossima stagione non sarà facile. Esistono dei luoghi a cui più di altri siamo legati, per sentimento, per ricordi, per affezione. Le città che ci mancano tutte, le città in cui abbiamo sognato, abbiamo trovato lavoro, una casa, un amore. Le città da riscoprire, nude, sole, abbandonate, le città che vibrano di umori ed emozioni.
Vorrei andare a ritrovare le città e i luoghi che mi mancano e che chissà quando potrò rivedere: Parigi, Londra, Amalfi, la Val D’Orcia e il suo Castello Banfi.
Estate 2020: il sogno di Parigi, la ville lumiere
E allora, dopo aver lasciato i bagagli nello splendido Hotel Castille, vicino a Place Vendome, eccomi a mangiare un’insalata sontuosa da Carette sotto gli archi voluttuosi di Place des Vosges, perdermi nei magazzini Lafayette, da Printemps, a Le Bon Marché, ma anche provarmi i vestiti da Heroines, quel negozietto singolare in rue de Buci, andare da Shakespeare and company e sentirmi in un film di Woody Allen, cenare a le Grand Colbert, bere al Bar Hemingway del leggendario Hotel Ritz e immaginare i discorsi ebbri tra Ernest e Francis Scott, mentre mi preparano un Serendipity, perché il Martini è un classico ma non lo reggo. Poi camminare da Saint Germain fino a le Pantheon e finire a farmi consigliare l’ennesimo disco di Rodgers and Hart o di Cole Porter da Gil di Croco Jazz.
Estate 2020: immaginare lo swing di Londra
Prendere un altro airbus e volare a Londra nella confusione di Heatrow reso immortale da quel magnifico film che è ‘’Love Actually’’ e mi sembra di sentire la musica dei Beach Boys, God only Knows, e vedo tutti quegli abbracci, ah sì, gli abbracci agli arrivi. Prendere un costosissimo taxi londinese scendere a Carnaby Street, comprarmi un favoloso paio di scarpe da Irregular choice e che indosserò solo a Natale e forse al mio compleanno. Rilassarmi al Courthouse Hotel, uscire di nuovo e andare a fare spesa al Borough Market, farmi inebriare dagli odori, dalla gente intenta a scegliere il prodotto migliore, la carne, gli ortaggi, il pesce, il cibo da strada anche.
Aperitivo al Savoy
E all’ora dell’aperitivo scivolare dentro un altro taxi, scendere a metà strada, aspettare un po’ l’imbrunire, perché Londra a quest’ora non è mai stata così magica, guardare gli interni con le finestre accese dei palazzi vittoriani e infilarmi al Savoy per prendere un aperitivo, guardare intorno a me e vedere la gente rilassata, felice, che conversa, parlano di affari, di amore, di vacanze. Un languore mi scuote e sono subito a cena, appena attraversato lo Strand, nonostante i tacchi alti che scintillano sulla strada, arrivo a Covent Garden. Ecco il Rules, la suggestione della vecchia Londra davanti agli occhi, con tutti i suoi velluti e l’atmosfera vintage, tanti londinesi che ciarlano, beviamo champagne, ridiamo, brindiamo.
Estate 2020 a Castello Banfi, nel verde di Montalcino
Torno in Italia. Sosta a Castello Banfi, nel Borgo che in questa stagione è il colmo della bellezza, il verde, i vigneti, il sole che scalda ma non brucia, la visione del paesaggio mi inonda, mi pervade di speranza e questo è un po’ il paradiso. La suite è strepitosa, piena di confort, bellezza, ci sono due frigo bar, di cui uno solo con i vini. Scelgo però di andare prima nella sala lettura per rilassarmi ed è già l’ora dell’aperitivo, lo servono qui, non voglio esagerare, sarò a cena al castello nella Sala dei grappoli. Un menù sontuoso, prelibato, tutti i dettagli curati, un servizio impeccabile, candele accese, è puro romanticismo. Il giorno seguente colazione fuori e poi un tuffo in piscina, il tempo di ristorarsi un altro po’ e si vola in Costiera.
Ad Amalfi nella la divina costiera
Amalfi, dove la quiete, la pace, la bellezza, si fondono in uno scenario unico, irriproducibile, meno male che non è frequentatissimo dagli italiani, specialmente in questi mesi, preferiscono il Salento, rido. Gide, Vidal, Ibsen, Wagner e moltissimi altri grandi artisti hanno scelto la costiera amalfitana non a caso, bellezza chiama bellezza e dunque arte. Passeggio nella piazzetta del maestoso Duomo di Sant’Andrea, c’è una sposa con lo strascico che fa tutte le scale, come una dea verso un Olimpo, entusiasta e romantica. Non può che essere così ad Amalfi, nessuno conosce l’infelicità qui, basta guardare la scogliera che si inabissa nel mare blu. E la gioia e i sorrisi degli abitanti, il profumo del cuoppo, della pizza, dei limoni. Andare a mangiare una sfogliatella Santa Rosa da Pansa è un diritto innegabile.
La cucina e il mare della Costa
La cena è di nuovo con vista mare, e come potrebbe non essere altrimenti? Una pizza “salernitana” al Pesce d’Oro, da Pasquale e Sofia, tappa imperdibile. Da Gianpaolo a Marina Grande tutta la cucina della tradizione più genuina che si vuole e con una presentazione degna del migliore dei ristoranti. Il giorno seguente mi sveglio tardi, guardo il mare dalla mia stanza, ho voglia di tuffarmi al mare, pernotto all’Hotel Marmorata direttamente a picco sul mare. La discesa a mare è rapida e splendida, pochi gli ombrelloni. Il mare mi rigenera dalle impurità della città, dai miei malanni, dai miei cattivi pensieri. Ho bisogno di questo mare quasi quanto Mastandrea nella scena finale de La Prima Cosa Bella di Virzì. ‘’L’Eternità’’ è tutta qui.
Mi desto, sono sempre rimasta seduta davanti al mio pc, ma spero di rivedervi presto, mie amate.
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