Estensione del Green pass a tutti i lavoratori, tra favorevoli e contrari
Alle 16:30 si terrà l’incontro a Palazzo Chigi del premier Mario Draghi con Cgil, Cisl e Uil
Brusca accelerata del Governo al fine di estendere il Green Pass a tutte le categorie di lavoratori, siano essi pubblici o privati. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, nell’Aula del Senato, ha posto la fiducia sull’approvazione del decreto-legge covid-green pass. Il dl dovrebbe entrare in vigore entro metà ottobre, le date designate sarebbero quelle del 14 o del 15 del mese venturo; Mario Draghi, intanto, ha convocato i leader di Cgil, Cisl e Uil, Landini, Sbarra e bombardieri alle 16:30 del pomeriggio di oggi a Palazzo Chigi, in vista del Consiglio dei ministri di domani. Sul tavolo del Cdm si attende, dunque, il decreto unico per estendere l’obbligo del certificato verde a tutte le categorie di lavoratori.
Pareri favorevoli e contrari
Le parole del ministro Orlando e della ministra Gelmini
Fonti governative che sarebbero confermate da quanto dichiarato dal ministro del Lavoro Andrea Orlando: “Vediamo… sicuramente ci sarà un’estensione, quali saranno le modalità e i tempi lo discuteremo nelle prossime ore ma mi pare che la linea che avevamo definito all’inizio vada avanti ed è quella di un’estensione del Green pass come strumento migliore per evitare le chiusure, per evitare un ritorno a forme di intervento più restrittivo”
Parole avvalorate dalle dichiarazioni della ministra per gli Affari Regionali, Mariastella Gelmini “Si va verso l’obbligo del certificato verde non solo per i lavoratori del pubblico impiego ma anche per quelli del settore privato”. Concludendo poi “solo immunizzando la stragrande maggioranza della popolazione possiamo contenere i contagi“. Il governo, aggiunge, “è pronto ad accelerare sul green pass, abbiamo intrapreso una strada chiara, il Consiglio dei ministri di domani sarà sicuramente un momento importante”.
Dietrofront da Lega e FDI
Uno dei primi dietrofront proviene invece dal Segretario della Lega, Matteo Salvini, che in contrapposizione alla manovra del Governo, ha dichiarato, durante un comizio elettorale a Pavia, “La nostra posizione è chiara, siamo per la difesa della salute dei cittadini ma non si può estendere l’obbligo del Green pass a 60 milioni di italiani“.
Parere contrario anche quello di Federico Mollicone, deputato FDI in commissione alla Camera. “In VII commissione la maggioranza vota divisa su uno dei provvedimenti sul green pass, misura ai limiti dell’incostituzionalità che lede i diritti dei cittadini. Il regolamento UE sul green pass esplicita espressamente la necessità di non discriminare fra cittadini di serie A e serie B. Germania, Danimarca, Svezia e molte altre nazioni hanno evitato l’introduzione del green pass. Già in Galizia e Andalusia il Green pass è stato ritenuto non conforme. Continueremo la battaglia per la libertà degli italiani contro questo ‘lasciapassare’ per la vita sociale”.
Rifuggire le ideologie
Stando a quanto afferma invece Massimiliano Fedriga, è necessario rifuggire la questione ideologica: “Non trasformiamo in una battaglia ideologica la pandemia, dove uno è a favore o contrario a prescindere. Sarebbe una follia”. E continua il Governatore del Friuli-Venezia Giulia “La decisione sicuramente non mi vedrà in dissenso se questo è la scelta fatta sull’indirizzo della parte scientifica”