Eur vendesi. Per completare la Nuvola, Eur Spa vende 5 immobili
Una vendita per salvare la Nuvola e i debiti di Eur Spa. E 40 persone rischiano il posto di lavoro
La Nuvola di Fuksas all'Eur costa molto, e sotto molti aspetti. Non solo in termini di credibilità, viste le lungaggini per completare i lavori, ma anche in termini di denaro. Per questo Eur Spa venderà 5 immobili per incassare almeno 300 milioni e ripagare così i lavori per la Nuvola e i debiti.
A stabilirlo, il cda dell'azienda, dopo le modifiche allo statuto apportate dall'assemblea dei soci. Secondo il presidente di Eur Spa Pierluigi Borhini si tratta di "una svolta storica per l'ente Eur ed Eur Spa che prevede il ripianamento completo dei debiti con la copertura delle necessità finanziarie passate e future, compreso il completamento delle opere in corso, dalla Lama, alla Nuvola all'ex Picar. Un grosso intervento di circa 300 milioni di euro. In cda abbiamo approvato la verifica sul mercato della possibilità di vendere, con manifestazione di interesse di fondi privati e pubblici, di alcuni edifici importanti come l'Archivio Centrale dello Stato, il Museo Pigorini, quello delle Arti e Tradizioni popolari e quello dell'Alto Medioevo". Il Colosseo quadrato non sembra essere incluso nell'elenco.
Dalla vendita dei 4 palazzi – 5 visto che "uno è formato da ala nord e ala sud – "prevediamo di poter incassare 300 milioni o una cifra superiore" – continua Borghini. E per ora, stando alle parole di Borghini, sono arrivate "manifestazioni di interesse da almeno 5 soggetti privati e pubblici e faremo una sollecitazione di interesse anche ad altri fondi e verificheremo in competizione le offerte che il mercato ci farà. Non sarà una ricapitalizzazione ma una trasformazione di beni immobili in disponibilità finanziarie". Perché "dobbiamo ripagare completamente il debito bancario che è di 180 milioni, più 70 milioni di attuali debiti della società, più altri 50 milioni per completare tutte le opere in corso".
Quanto ai tempi per le operazioni di vendita, Borghini ha spiegato che "entro il 24 aprile dobbiamo presentare la proposta di ristrutturazione al Tribunale di Roma, che poi avrà 60 giorni per omologare e successivamente si passa alla fase esecutiva di vendita. Entro l'anno dovrebbero arrivare le prime disponibilità finanziarie". Mentre per i tempi di consegna della Nuvola, si prevede che "potrà essere consegnata entro la metà del 2016".
Da chiarire, è la natura di patrimonio artistico di pregio dei palazzi in vendita. Secondo Borghini "gli azionisti ci hanno autorizzato a cedere anche beni di pregio artistico e architettonico, naturalmente questo dovrà essere oggetto di una verifica col Mibact e la Soprintendenza che dovrà darci la possibilità di fare l'alienazione".
Quella che Borghini chiama svolta, però, potrebbe non essere così. Potrebbero esserci infatti gravi ripercussioni sui posti di lavoro, come emerge chiaramente dalle parole del presidente, Pierluigi Borghini: "Nel momento in cui ci sarà la svolta ed essa diventerà esecutiva con il piano di ristrutturazione dovremo rinunciare ad un 30% dell'organico della società, ovvero circa 40 persone. Quindi dovremo fare una verifica interna per capire quali e quante sono queste figure professionali interne che dovremo dismettere".
Questa decisione, comporterà anche che "diminuiranno le capacità di Eur Spa di intervenire sul territorio, quindi la manutenzione del verde piuttosto che la vigilanza saranno ridotti agli immobili di nostra proprietà che saranno di meno" – ha aggiunto Borghini, secondo cui però "la missione di Eur Spa non cambia", perché "accanto alla gestione del Palazzo dei Congressi o del nuovo Centro Congressi continueremo ad avere una serie di immobili che continueranno a produrre reddito e servizi per il quartiere".
Per quanto riguarda infine i beni affittati in questo momento allo Stato, Borghini ha concluso spiegando che "i beni locati allo Stato resteranno tali, ma pagherà l'affitto non più a Eur Spa bensì a chi comprerà questi immobili".