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Europei di Roma e Monaco: lo sport italiano brilla nel vecchio continente

Record di medaglie a livello continentale per l’Italnuoto ma azzurri protagonisti con Jacobs, Tamberi e tanti altri

Tamberi e Paltrinieri, vincitori agli Europei di Roma e Monaco 2022

Gregorio Paltrinieri e Gianmarco Tamberi, vincitori agli Europei di Roma e Monaco 2022

Si sono conclusi gli Europei di Roma per gli sport acquatici e i campionati europei multisport a Monaco di Baviera. Due settimane di gare che hanno riportato l’Italia ai fasti di 12 mesi fa a Tokyo, anzi di più. Un successo coronato dal medagliere generale che vede gli azzurri al primo posto al netto di alcune doverose premesse, come l’assenza di russi e bielorussi e il focus in una stagione con mondiali ed europei nella stessa estate. Nonostante questo il margine sulla concorrenza, anche per numero di medaglie, è così ampio da non poter usare parola diversa da ‘trionfo’.

Il medagliere complessivo

PosNazioneOriArgentiBronziTotale
1)ITALIA384238118
2)Gran Bretagna34272687
3)Germania32222175
4)Ungheria1615839
5)Ucraina15141039
6)Francia14253271
7)Olanda1481840
8)Romania113519

Europei di Nuoto a Roma: un trionfo annunciato

Tra il Foro Italico e il lungomare di Ostia l’Italnuoto ha letteralmente sbriciolato la concorrenza in campo europeo, con 67 medaglie, di cui 24 d’oro e argento e 19 di bronzo. Per far capire l’entità del successo, la Gran Bretagna, seconda per medagliere tradizionale e numero di podi, si è fermata a quota 27 (11, 10, 6). Vincere nello sport non è mai scontato, ma la vittoria dell’Italia nel medagliere era annunciata e su tutta la linea. Record di tutti i tempi per podi e vittorie in ambito continentale, ha vinto i medaglieri del nuoto in vasca e in acque libere, ottenendo più medaglie di tutti nei tuffi e nel sincronizzato, in più i podi in entrambe le prove dei tuffi dalle grandi altezze.

Come detto, un exploit prevedibile per i risultati in crescendo dell’ultimo quadriennio, iniziato proprio con un campionato europeo, quello di Glasgow 2018 dove esplose Simona Quadarella (oro nei 400, 800 e 1500 stile libero). Passando per i Mondiali di Gwangju 2019, alle Olimpiadi di Tokyo 2020 è arrivata la consapevolezza di una nuova generazione di fenomeni, guidata da Miressi, Ceccon e Martinenghi. L’argento nella staffetta 4×100 stile e il bronzo nella 4×100 mista avevano l’età media di 23 e 21 anni.

Ai Mondiali di Budapest a fine giugno la spedizione azzurra è stata terza nel medagliere finale dietro solo alle corazzate USA e Cina e davanti ad Australia, Canada e Giappone. Punto di arrivo in questi Europei, ma complice l’età di alcuni atleti già a medaglia, come il classe 2006 Lorenzo Galossi, per molti è un punto di partenza. Non può passare sotto traccia il fatto che le migliori soddisfazioni siano arrivate nel primo anno dopo il ritiro di Federica Pellegrini: per anni, un movimentato guidato da la Divina è diventato uno squadrone forte in tutti gli stili.

Tutti i protagonisti degli Europei di Roma

Per un successo di tale portata, il merito va individuato primariamente in una Federazione, la Fin guidata da Paolo Barelli, stabile dal punto di vista dirigenziale, con allenatori di altissimo profilo e una visione di lungo periodo. Dagli inizi degli anni 2000, dai Brambilla e Rosolino, passando per Federica Pellegrini e Gregorio Paltrinieri alla squadra di adesso senza un vero leader perché sono tanti i protagonisti di alto livello.

Pur sottolineando ancora le imprese di Greg, arrivato a 22 titoli tra Olimpiadi Mondiali ed Europei, alle sue spalle Benedetta Pilato (oro nei 100 rana, argento e primatista mondiale nei 50), Thomas Ceccon (6 medaglie di cui 4 ori tra dorso, farfalla e staffette), Nicolò Martinenghi (doppietta 50-100 rana) e Margherita Panziera (oro nei 100 e 200 dorso) sono già di livello mondiale. Simona Quadarella è andata vicina a replicare la tripletta di quattro anni fa (oro 1500 e 800m, argento 400m), mentre sono arrivate le attese affermazioni anche di Alberto Razzetti (oro 400 misti e argento nei 200 più bronzo nei 200 farfalla) e Domenico Acerenza nelle acque libere (argento nella 5km e oro nei 10).

Nei tuffi è arrivata la consacrazione definitiva di Chiara Pellacani, che ha ottenuto 5 medaglie e di Elena Bertocchi tra le donne. Tra gli uomini Lorenzo Marsaglia e Giovanni Tocci hanno conquistato tre medaglie a testa tra trampolino 1 e 3m e sincro. Nel nuoto sincronizzato campione affermato e precursore della disciplina al maschile Giorgio Minisini, oro sia nel duo misto che nella prova individuale.

Nell’atletica Jacobs e Tamberi più forti dei problemi, strepitoso Crippa

In concomitanza con gli Europei di Roma, a Monaco di Baviera l’Italia dell’atletica ha dato continuità alla leggendaria spedizione di Tokyo di 13 mesi fa dopo i Mondiali di Eugene con i big arrivati in condizioni fisiche deficitarie. 11 medaglie all’attivo (3 ori, 2 argenti e 6 bronzi) per la seconda migliore prestazione di squadra della storia dopo Spalato 1990. Una crescita globale testimoniata dal dato dei piazzamenti nelle prime 8 posizioni, 33 rispetto alle 19 dell’edizione scorsa.

Così come in Giappone in quel primo agosto da leggenda, le imprese sono di Marcell Jacobs nei 100 metri e di Gianmarco Tamberi nell’alto, che hanno dimostrato di essere dei campioni assoluti, in grado di vincere anche quando non al meglio. Insieme a loro, le medaglie di Yeman Crippa, bronzo nei 5000 e oro nei 10000 al termine di una rimonta fenomenale nell’ultimo giro. Un bottino soddisfacente nonostante diverse controprestazioni (ad esempio i bronzi “stretti” di Fantini e Tortu, il ritiro del campione olimpico e mondiale in carica Massimo Stano, la staffetta 4×100 e Vallortigara fuori dal podio).

Negli Europei multisport bavaresi anche le medaglie nella ginnastica (Asia D’amato su tutte, oro nell’all-around e argento nel volteggio), ciclismo (Italia protagonista su pista e su strada, con Rachele Barbieri vincitrice di 4 metalli), canoa e canottaggio, che hanno portato l’Italia sul tetto d’Europa nel medagliere finale.